Si stima che oltre 280mila lavoratori abbiano «già iniziato a ricevere» nella cassetta delle lettere un assegno che varia tra 60 e 140 euro, nell’ambito dell’annuale erogazione decisa dal Governo per cui sono stati stanziati, nell’arco di otto anni, circa 158 milioni di euro.
L’iniziativa, attiva dal 2018, interesserà la forza lavoro regolarmente impiegata nel corso del 2023 e viene presentata dall’esecutivo come «un premio al contributo dei lavoratori all’economia nazionale», a differenza della definizione “rimborso fiscale” utilizzata in precedenza.
Il contributo – si legge nel comunicato stampa diffuso dal Governo – va ad aggiungersi alla politica di riduzione graduale delle imposte per i genitori lavoratori, presentata di recente con la nuova legge di bilancio, ed arriva in un momento in cui l’esecutivo sottolinea di voler sostenere il potere d’acquisto delle famiglie grazie alla “buona tenuta” dell’economia maltese, che permette – sostiene – di continuare a ridurre la pressione fiscale.
La distribuzione di assegni ai lavoratori aveva fatto storcere il naso all’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), che già tre anni fa aveva considerato questa pratica tutta maltese, e le tempistiche con cui viene attuata, come non conformi agli standard internazionali sull’etica politica. Nel 2022 e nel 2023, infatti, insieme ad altri bonus, è accaduto che i contributi vennero distribuiti durante la campagna elettorale.
Nel comunicato, il Governo conclude affermando che «continuerà a premiare la laboriosità dei lavoratori con misure volte a continuare ad aumentare il loro reddito».
(immagine di archivio)
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