La violenza domestica continua a rappresentare una silenziosa piaga. Nel 2024 sono state in tutto 3.798 le persone che hanno denunciato maltrattamenti o si sono rivolte ai centri preposti per gestire la problematica, con un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio nazionale di statistica (NSO), che confermano la crescita del fenomeno.
Nel complesso, il 76% delle presunte vittime erano donne, mentre il restante 24% erano individui di sesso maschile. La maggior parte (57,5%) ha chiesto aiuto in una sola occasione, mentre il 21,4% lo ha fatto due volte e il 21,1% tre o più volte, sempre nell’arco temporale preso in esame. Rispetto al 35% degli uomini, quasi la metà delle donne (44,9%) ha dovuto ricorrere a un supporto ripetuto, segnale di situazioni prolungate e spesso difficili da interrompere.
Durante lo scorso anno, gli enti preposti alla gestione dei casi di violenza tra le mura domestiche hanno ricevuto complessivamente 6.768 segnalazioni, dato che include anche le situazioni seguite più volte nel corso dei mesi, suddivise principalmente tra la Domestic Violence Unit all’interno dell’Agenzija Appogg (2.987) e la Malta Police Force (2.379 casi).
Il distretto del Southern Harbour resta l’area più esposta, con i livelli più alti sia di utenti dei servizi sia di denunce formali alla polizia. Qui si contano 12 donne ogni 1.000 residenti che hanno chiesto supporto alla Domestic Violence Unit, e oltre 10 denunce per 1.000 donne. All’opposto, il distretto di Gozo e Comino registra i tassi più bassi di tutta Malta. Quasi un terzo dei casi (29,3%) riguarda persone tra i 30 e i 39 anni, mentre il 24,7% interessa residenti con più di 50 anni. L’83,4% delle vittime è di nazionalità maltese, ma nei rifugi che accolgono le vittime di violenza domestica e nei servizi sanitari di emergenza la presenza di cittadini stranieri supera il 30%.
La forma di maltrattamento più diffusa rimane quella psicologica, presente nel 73,8% dei casi, seguita da quella fisica (42,2%). Meno frequenti, ma comunque rilevate, le forme di violenza sessuale, economica o di diversa natura (13,8%).
Accanto ai servizi rivolti alle vittime, nel 2024 sono stati 535 gli individui che hanno partecipato a programmi dedicati a chi commette violenza domestica, come il percorso “Stop!” dell’Agenzija Appogg, le attività del Department of Probation and Parole e gli interventi nelle strutture penitenziarie. Il 93,6% era rappresentato da uomini. Particolare rilievo assume il servizio “Child to Parent Violence”, che affronta i casi in cui gli adolescenti agiscono violenza contro i genitori: qui quasi il 20% degli utenti era costituito da ragazze.
(immagine di repertorio)
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