Il governo ha avviato in Parlamento il processo legislativo per introdurre due modifiche alla Costituzione: l’istituzione del Giorno dell’Inno Nazionale il 27 dicembre e il riconoscimento formale di Valletta come capitale della Repubblica di Malta. Le proposte, presentate dal ministro della Cultura Owen Bonnici e dal segretario parlamentare per il Governo locale Alison Zerafa Civelli, mirano a consolidare elementi fondamentali dell’identità nazionale.
Il 27 dicembre dedicato all’Innu Malti
Il primo emendamento prevede che il 27 dicembre venga ufficialmente designato come giornata nazionale dedicata all’Inno Maltese. La data non è casuale: il 27 dicembre 1922 l’inno composto da Robert Samut, con il testo di Dun Karm Psaila, fu eseguito per la prima volta in pubblico. Un momento ritenuto fondativo per la coscienza nazionale, che il governo intende ora scolpire nelle leggi del Paese.
Secondo Bonnici, istituire questa ricorrenza all’interno della Costituzione rappresenta «un atto di rispetto verso la nostra storia e verso i simboli che custodiscono l’identità collettiva». L’iniziativa mira anche a rafforzare il valore unificante dell’inno, in un’epoca in cui — ha sottolineato il ministro — «i simboli condivisi assumono un ruolo cruciale nel mantenere coesa la nostra comunità».
Valletta riconosciuta dalla Costituzione come capitale del Paese
La seconda proposta riguarda la definizione di Valletta come capitale dello Stato. Pur essendo da secoli il cuore amministrativo, politico e culturale dell’arcipelago, la Costituzione non la menziona espressamente. Con queste modifiche, la città verrebbe finalmente riconosciuta e tutelata come capitale, con una protezione costituzionale stabile.
«È un passo naturale e doveroso» ha dichiarato Zerafa Civelli, «perché Valletta non è solo un gioiello storico, ma un centro vitale del Paese: ogni giorno accoglie circa 60.000 persone tra lavoratori, residenti temporanei, turisti e visitatori.» Il riconoscimento, ha aggiunto il segretario parlamentare, consentirà di pianificare in modo più efficace la tutela del patrimonio della città e la sua gestione sostenibile.
Bonnici ha ricordato anche il percorso di riqualificazione urbana e culturale iniziato nel 2013, che ha restituito vitalità e prestigio alla città, portandola a essere uno dei poli culturali più dinamici del Mediterraneo. «Questo emendamento non è solo un atto simbolico» ha affermato, «ma una garanzia per proteggere ciò che abbiamo costruito e ciò che resta da costruire». Il sindaco della capitale, Olaf McKay, ha definito il momento come «storico», sottolineando che il riconoscimento costituzionale rappresenta «una base solida per preservare il carattere unico di Valletta e costruire un futuro che rispetti la sua eredità».
Entrambe le proposte richiedono l’approvazione dei due terzi del Parlamento, una procedura riservata alle modifiche della Carta costituzionale. Il governo si dice fiducioso nel raggiungimento del consenso necessario, richiamando il «valore universale» dei due emendamenti.
(immagine di archivio)
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