Malta ha riaperto la stagione di cattura degli uccelli selvatici, inclusi fringuelli, pivieri dorati e tordi, nonostante due sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea abbiano stabilito che tale pratica viola la direttiva europea sugli uccelli. La decisione, comunicata nei giorni scorsi, ha immediatamente riacceso le tensioni con Bruxelles e con le associazioni ambientaliste.
Secondo BirdLife Malta, che ha diffuso una nota di denuncia, il governo maltese avrebbe autorizzato per il 2025 un totale di 2.932 siti di cattura per i fringuelli e 1.641 per i pivieri dorati e i tordi, con un incremento di 177 postazioni rispetto allo scorso anno. Il governo giustifica la misura sostenendo che la cattura avviene «a fini di ricerca scientifica», ma l’organizzazione ambientalista ribadisce che si tratta di una «copertura per la caccia illegale».

BirdLife sottolinea che le osservazioni sul campo e le prove raccolte negli anni mostrano una realtà diversa: gli uccelli catturati non vengono liberati, ma tenuti in gabbia, in aperta violazione del diritto comunitario. Nel 2023, stima l’associazione, sarebbero stati oltre 51.000 i fringuelli catturati illegalmente durante la stagione autunnale. Nonostante le irregolarità documentate, molti dei siti dove in passato i bracconieri erano stati colti sul fatto risultano nuovamente autorizzati nel 2025, formalmente come “punti di ricerca”.
L’aumento dei siti di cattura, secondo BirdLife, ha anche alimentato il traffico illegale di uccelli vivi da usare come richiami. Solo lo scorso mese, le autorità hanno intercettato una spedizione di fringuelli proveniente dalla Tunisia, presumibilmente destinata a trappole sull’isola. Episodi analoghi si sono verificati in estate, quando le forze dell’ordine italiane hanno sequestrato 2.687 fringuelli a Pozzallo, trasportati da un cittadino maltese.
Sul fronte dei controlli, l’associazione denuncia che la Environmental Protection Unit (EPU) ha operato «a capacità ridotta» durante la stagione di caccia autunnale, rendendo difficile contrastare l’uso diffuso di richiami elettronici vietati.
A Gozo, aggiunge BirdLife, «la situazione è ancora più grave» per la mancanza di unità di polizia ambientale dedicate. Per colmare queste lacune, BirdLife ha reso pubblica una mappa interattiva su Google Maps che consente ai cittadini di verificare quali siti di cattura siano autorizzati e segnalare eventuali attività illegali direttamente all’associazione oppure alla polizia, al numero 119.

I fringuelli e le altre specie interessate sono protetti dalla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea. La Corte di Giustizia UE si è già espressa due volte — nel 2018 e nel 2024 — stabilendo che le deroghe applicate da Malta non rispettano la normativa comunitaria. Nonostante ciò, l’associazione sottolinea che il governo ha proseguito con l’apertura delle stagioni di cattura, sostenendo di agire nel rispetto della ricerca scientifica.
Un ulteriore motivo di controversia è la recente modifica ai regolamenti sulla conservazione degli uccelli selvatici, che ha portato Malta a sospendere la propria adesione alla EURING, la rete europea che coordina le attività di inanellamento scientifico. Questa decisione, approvata dal ministro di Gozo e della Caccia Clint Camilleri – reduce da una recente visita a Bruxelles per l’incontro con il Commissario europeo per l’Ambiente – e dal ministro dell’Ambiente Miriam Dalli, consente ora alle federazioni venatorie locali di istituire propri schemi di inanellamento, alimentando così, secondo gli ambientalisti, «un sistema parallelo difficile da controllare».
BirdLife Malta ha inoltre dichiarato di aver informato la Commissione Europea della nuova apertura della stagione di cattura e della presunta violazione delle sentenze europee. L’associazione prevede un’imminente escalation delle procedure di infrazione nei confronti di Malta, che potrebbe portare a nuove sanzioni da parte dell’UE. «La riapertura della stagione di cattura rappresenta un chiaro affronto al diritto europeo e alla tutela della biodiversità”, si legge a conclusione della nota. «Nessun incontro politico può modificare la legge dell’Unione né ignorare le decisioni della Corte di Giustizia».
(photo credits: Luca Eberle / BirdLife Malta)
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