Un enorme complesso sportivo potrebbe presto sorgere a Ta’ Qali, all’interno di una zona esclusa dalle aree di sviluppo occupando il posto di quello che fino al 2010 era il sito del Flower Power Garden Centre, estendendosi fino al Badger Karting sino ad occupare una superficie totale di 207mila metri quadri.
La domanda relativa al progetto (PA/676/22), presentata all’Autorità di Pianificazione da Michael Spiteri per conto di Mediterranean Flower Products Limited, ha sollevato molti dubbi tra i quali anche quelli della Soprintendenza ai Beni Culturali e della ONG Moviment Graffiti, a causa dello «sviluppo intensivo che minaccerà gravemente gli spazi aperti, l’agricoltura, i reperti archeologici e la qualità della vita».
La realizzazione finale del villaggio sportivo vedrà sorgere strutture sia all’aperto che al chiuso, comprensive anche di un campo da rugby a grandezza naturale, due campi da calcio a grandezza naturale, cinque campi da tennis, quattro campi da paddle e altri spazi dedicati all’atletica leggera. L’area indoor sarà invece occupata da spazi dedicati a club di rugby e calcio, una clinica focalizzata sulla riabilitazione sportiva, un’area commerciale, un hotel, un centro benessere ed ampi parcheggi sotterranei ed esterni.
Analizzando il progetto, la Soprintendenza ai Beni Culturali ha sollevato perplessità riguardo l’impatto di un complesso simile sulle architetture adiacenti e sulla condizione archeologica della zona. Nelle aree corrispondenti o adiacenti al sito interessato dallo sviluppo commerciale, si individuano strutture che appartengono al patrimonio culturale del Paese tanto che, secondo il parere della Soprintendenza, qualsiasi investimento così adiacente all’area dovrebbe focalizzarsi su logiche atte a preservare le radici storiche di Malta.
All’interno della zona interessata dal progetto, si registra infatti la presenza di una piccola catacomba, segno dall’innegabile valore archeologico del territorio.
A 300 metri a ovest del sito, come riportato anche da Moviment Graffiti, sono presenti altri importanti resti archeologici, mentre un corso d’acqua che corre lungo Triq Durumblat e legato all’epoca dei Cavalieri, sarebbe da preservare per non perderne il valore culturale secondo il parere della Soprintendenza ai Beni Culturali.
«Non c’è bisogno di un hotel e di un villaggio sportivo quando tali strutture sono già presenti a 15 minuti di distanza, come lo stadio, per esempio, e il complesso sportivo di Ta’ Qali» ha tuonato attraverso i social la ONG Moviment Graffitti, che ha definito il progetto “scioccante” portando alla luce quelli che potrebbero essere le effettive conseguenze sull’area e sui residenti.
L’ONG ha sottolineato, ad esempio, come una struttura del genere sia in grado di impattare notevolmente sul traffico nella zona in questione, e di conseguenza sull’aria e sulla qualità della vita delle persone che la abitano.
«Malta è già invasa da hotel e altri grandi edifici. Gli spazi aperti e i terreni agricoli dovrebbero essere lasciati intatti per l’ambiente rurale che è essenziale. Questo sviluppo occuperebbe circa 210.000 metri quadrati, compresi i terreni agricoli di cui abbiamo tanto bisogno» ha aggiunto la ONG, ricordando che «Il governo si è impegnato a investire di più nelle aree verdi e sugli spazi aperti. Consentire la costruzione di questo cosiddetto villaggio sportivo va totalmente contro questa promessa».