L’organizzazione animalista Vuci ghall-Annimali ha chiesto l’apertura di un’indagine dopo la registrazione, in seguito alla recente amnistia, di 96 animali pericolosi presenti sull’arcipelago. Secondo l’Ong, alcuni di questi esemplari – tra cui primati, grandi felini e rettili esotici – potrebbero essere stati importati illegalmente, in violazione delle normative europee e della Convenzione di Washington (CITES).
L’amnistia, introdotta a febbraio per regolarizzare il possesso di specie potenzialmente pericolose, ha concesso ai proprietari un termine di 90 giorni entro cui dichiarare gli animali detenuti. Tuttavia, per Vuci ghall-Annimali il provvedimento «non può costituire un lasciapassare per attività illegali pregresse», né sostituirsi alla necessità di controlli rigorosi su provenienza, documentazione e permessi di importazione, come dichiarato dagli attivisti Althea Galea e Darryl Grima in un video pubblicato sulla pagina Facebook dell’organizzazione.
L’associazione ha confermato di aver sollecitato l’Environment and Resources Authority (ERA) e la polizia ambientale ad avviare verifiche caso per caso, soprattutto alla luce del fatto che Malta era già finita nel mirino dopo essere stata indicata come possibile snodo del traffico internazionale di fauna esotica, in un documentario trasmesso nel 2024 dall’emittente europea ARTE.
Nel frattempo, hanno fatto sapere di essere in contatto con partner internazionali per offrire supporto nell’eventuale ricollocazione degli animali confiscati, qualora emergessero irregolarità.
(immagine di repertorio)
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