Il governo accelera sulla riforma del sistema di ingresso dei lavoratori provenienti da Paesi extra UE. Dopo la consultazione pubblica avviata a inizio anno e l’entrata in vigore del nuovo impianto normativo sull’immigrazione per motivi di lavoro, l’esecutivo ha annunciato un ulteriore passo: l’introduzione di un corso obbligatorio preliminare alla partenza, con relativo esame a pagamento, rivolto a tutti i cittadini extracomunitari che intendono trasferirsi nell’arcipelago per motivi professionali.
La misura, presentata dal vicepremier e ministro degli Esteri e del Turismo Ian Borg insieme al ministro degli Interni e dell’Occupazione Byron Camilleri, mira — secondo il governo — a «garantire l’arrivo di lavoratori qualificati, consapevoli dei propri diritti e doveri, e capaci di integrarsi nel tessuto maltese».

Lingua, cultura, igiene e diritti sul lavoro: cosa prevede il nuovo corso
Il programma formativo, che partirà il 5 gennaio e diventerà requisito vincolante per le domande di permesso dal 1° marzo 2026, comprende nozioni di inglese di base, elementi di cultura locale, norme di igiene e comportamento, diritti e responsabilità in ambito lavorativo, oltre a un modulo dedicato al rispetto dei diritti civili.
Al termine del percorso è previsto un esame: solo chi lo supera potrà avviare la procedura per ottenere il permesso di lavoro. La quota d’iscrizione è fissata a 250 euro. Per i settori in cui è già in vigore lo Skills Pass — come il turismo — resterà obbligatorio completare anche la seconda parte del percorso specifico previsto per ciascuna professione.
Camilleri: «Non è Malta che deve adattarsi, ma chi arriva. Tuttavia garantiamo dignità e diritti»
Il ministro Camilleri ha ribadito un concetto del tutto perentorio: «Non siamo noi a dover cambiare per chi arriva. Sono coloro che scelgono Malta a doversi adattare alla nostra società». Un messaggio sovranista accompagnato però dall’impegno a rafforzare la tutela dei lavoratori tramite condizioni più stabili sul mercato del lavoro, procedure maggiormente rigorose contro gli abusi e — per i profili più qualificati — permessi pluriennali.
I professionisti presenti sul territorio da almeno un anno potranno vedersi rinnovare il permesso per periodi superiori all’anno, previo rispetto di determinati requisiti, mentre per le mansioni meno qualificate sarà invece richiesto un programma di formazione affidato a istituzioni maltesi autorizzate e focalizzato su diverse aree come cultura, sicurezza, partecipazione civica, lingua inglese o maltese.
Controlli più severi su aziende e candidati
Il nuovo impianto normativo prevede un rafforzamento sia delle verifiche sui lavoratori sia di quelle rivolte ai datori di lavoro. Tutti i candidati saranno sottoposti a un controllo di idoneità condotto da Jobsplus, che richiederà la presentazione del certificato del corso pre-partenza o dello Skills Pass, l’eventuale approvazione dell’ente regolatore per le professioni sottoposte ad autorizzazione, il riconoscimento dei titoli di studio quando necessario e una dichiarazione del datore di lavoro che confermi la reale idoneità del candidato alla posizione offerta.
Parallelamente, le autorità intensificheranno i controlli sulle imprese, con indagini amministrative più stringenti e la possibilità di escludere dalle future assunzioni internazionali quei datori di lavoro che risultino coinvolti in violazioni dei diritti dei lavoratori. Sarà inoltre vietato qualsiasi pagamento o compensazione economica richiesta al dipendente per il processo di reclutamento o per l’eventuale cessazione del rapporto di lavoro, pratica considerata illegale e oggetto di sanzioni.
Queste misure si aggiungono alle riforme introdotte negli ultimi mesi, che includono tempi minimi di cessazione prima di nuove assunzioni, obblighi più rigorosi di pubblicazione delle offerte di lavoro, restrizioni per le aziende che abbiano licenziato senza giusta causa, l’aumento delle tasse per l’ingresso di nuovi lavoratori e limiti per chi non rispetta le norme sull’inclusione delle persone con disabilità, insieme all’obbligo di pagare gli stipendi esclusivamente tramite mezzi elettronici o bancari.
Secondo il vicepremier Borg, il nuovo pacchetto «non rappresenta un mero adeguamento tecnico, ma una scelta direzionale: costruire un Paese in cui i lavoratori siano integrati e rispettati, e in cui i settori strategici — a partire dal turismo — possano contare su personale preparato e pronto a contribuire ai successi futuri». Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di Jobsplus, dove è attivo anche un servizio di assistenza dedicato attraverso la linea 153.
(in copertina, immagine di repertorio)
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