Ha scatenato un’ondata di indignazione quanto accaduto sabato scorso al falco pellegrino Vallette, raggiunto da un colpo d’arma da fuoco proprio durante una dimostrazione pubblica, sotto gli occhi del proprietario e di quattro attoniti turisti.
A darne notizia è Lawrence Formosa, falconiere della Sharp Sight Falconry e “papà” di Vallette, che tramite i social ha pubblicato le immagini del rapace ferito chiosando tristemente: «oggi è un’altra giornata nera per la nostra famiglia e per la falconeria a Malta», spiegando inoltre che si tratta del quinto rapace dell’associazione preso di mira negli ultimi tempi da bracconieri senza scrupoli.
Il falco, che stava registrando progressi nel suo addestramento, per fortuna ce l’ha fatta a sopravvivere all’incidente, e «con un lungo recupero, potrà tornare a volare», ha aggiunto con una nota d’amarezza.
Dichiarandosi «profondamente deluso», Formosa ha poi denunciato una situazione divenuta del tutto «insostenibile e inaccettabile», evidenziando come ormai quasi tutti i falconieri maltesi abbiano rinunciato alla pratica per paura di nuovi attacchi. Nonostante la rabbia, ha voluto ringraziare i poliziotti dell’EPU per la prontezza dell’intervento e per il tentativo di individuare l’autore dello scellerato gesto.
Il caso ha provocato reazioni immediate da diversi fronti. Tra questi quella della lobby Kaccaturi San Ubertu (KSU) che ha condannato con fermezza l’accaduto, sottolineando come «un gesto così spregevole non abbia nulla a che vedere con la caccia» e che atti simili danneggiano l’intera comunità venatoria. KSU ha invitato chiunque disponga di informazioni a collaborare con le autorità per assicurare il responsabile alla giustizia.
Dall’altro fronte, il Ceo di BirdLife Malta, Mark Sultana, ha parlato di un episodio «che non necessita di commenti, tanto è grave», mentre successivamente anche il ministro della Cultura Owen Bonnici ha manifestato pubblicamente la sua piena solidarietà a Formosa, definendo l’accaduto «completamente inaccettabile» e auspicando che l’autore dell’atto «paghi fino in fondo ciò che merita secondo la legge».
(photo credits: Facebook / Lawrence Formosa)
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