Un uomo di 37 anni in cura presso il Mount Carmel Hospital è riuscito ad allontanarsi dalla struttura psichiatrica senza che nessuno se ne accorgesse ed è stato ritrovato successivamente a Valletta in gravi condizioni, con lesioni alla colonna vertebrale e alle costole. Attualmente si trova ricoverato in terapia intensiva in ospedale, in condizioni giudicate critiche.
L’episodio ha sollevato immediate reazioni da parte di associazioni e forze politiche. La Mental Health Association Malta (MHA) ha espresso «profonda preoccupazione e delusione» per quanto accaduto, definendo il caso «non isolato», ma parte di un allarmante schema di negligenza sistemica. In un comunicato dai toni perentori, l’associazione ha sottolineato che simili incidenti sono prevenibili e che rappresentano il risultato diretto dell’assenza di interventi su criticità note da tempo: mancanza di personale, infrastrutture carenti e inadeguati livelli di supervisione.
La MHA ha ribadito con forza che la sicurezza dei pazienti va garantita come diritto fondamentale di ogni persona presa in carico dal sistema sanitario che si occupa di salute mentale. Ha anche messo in guardia contro il rischio che si risponda a questi episodi con restrizioni generalizzate, a discapito di altri soggetti ritenuti stabili. Secondo l’associazione, il problema non è imputabile a singoli operatori, spesso costretti a lavorare sotto forti pressioni, bensì a un sistema che li espone a condizioni insostenibili, compromettendo la qualità e la sicurezza dell’assistenza.
In questo contesto, MHA ha richiesto l’apertura di un’inchiesta indipendente e trasparente su quanto accaduto, l’assunzione di responsabilità da parte di chi ha permesso che ciò si verificasse, e interventi strutturali urgenti per rafforzare personale, supervisione e infrastrutture nei reparti psichiatrici. Ha anche chiesto che i risultati dell’indagine interna vengano resi pubblici, insieme alle misure correttive adottate. L’associazione ha anche colto l’occasione per chiedere nuovamente una riforma dell’intero sistema, che superi i vecchi modelli istituzionali e si orienti verso un approccio comunitario, centrato su soluzioni dignitose, sicure e a lungo termine.
Alle parole della MHA ha fatto eco la dura presa di posizione del Partito Nazionalista, che ha accusato il governo di aver abbandonato del tutto il settore della salute mentale. I deputati Ian Vassallo e Adrian Delia hanno parlato di «collasso totale» del sistema, puntando il dito contro la decisione dell’esecutivo di bloccare il progetto per una nuova struttura psichiatrica presso l’ospedale Mater Dei e la rinuncia, di fatto, alla costruzione di un nuovo ospedale specializzato.
«È inutile che il Primo Ministro e i suoi ministri si espongano mediaticamente parlando di salute mentale, quando il governo che rappresentano continua a sabotare i servizi e a ignorare il dolore di tanti cittadini che cercano aiuto», hanno dichiarato Vassallo e Delia. Secondo l’opposizione, nonostante l’aumento costante delle richieste di assistenza psicologica e psichiatrica, il sistema è rimasto fermo nel tempo, e le promesse di rinnovamento si sono rivelate vuote.
«Mentre il governo dichiara di non avere fondi per potenziare il settore – si legge nella nota – non esita a sperperare milioni di euro in eventi e iniziative rivolte agli “amici del ministro”», ha concluso il Partito Nazionalista, affermando che «ciò dimostra chiaramente una mancanza di volontà politica di migliorare la vita delle persone». Nel frattempo, la polizia e le autorità sanitarie stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
(immagine di archivio, credits: healthservices.gov.mt)
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