A partire da oggi, 1° novembre, gli appaltatori che non hanno ancora fatto richiesta alla Building and Construction Authority (BCA) per ottenere una licenza che consenta loro di continuare ad operare nel settore, non potranno più eseguire lavori di demolizione, scavo e costruzione legalmente.
Attraverso un comunicato diffuso esclusivamente in lingua maltese a mezzo immagine (quindi nemmeno traducibile per gli stranieri) pubblicato sulla propria pagina Facebook, la BCA ha dichiarato di aver ricevuto oltre 3.500 domande da parte degli appaltatori interessati a mettersi in regola, sottoposte all’autorità dallo scorso mese di luglio, ovvero da quando quando era entrato in vigore l’avviso legale per la regolamentazione del settore.
Quindi attualmente, secondo il regolamento, solo coloro che sono in possesso di una concessione provvisoria in attesa del rilascio della licenza operativa (ci vogliono massimo 60 giorni), possono continuare a svolgere il proprio lavoro, mentre tutti gli altri sono soggetti a sanzioni che possono arrivare a 50.000 euro e una pena detentiva fino a sei mesi. I trasgressori beccati a ignorare l’ordine di stop ai lavori saranno multati con ammende fino a 5.000 euro al giorno.
Per tutti quelli che non hanno fatto richiesta entro il 31 ottobre, c’è ancora tempo fino al 31 maggio 2024. Tuttavia, non potranno operare come appaltatori sino a quando non otterranno sempre la suddetta concessione provvisoria previa presentazione dei documenti su richiesta dell’autorità, in attesa della licenza definitiva.
La BCA ha inoltre dichiarato che nelle prossime settimane si metterà in contatto con coloro che hanno presentato le richieste per ottenere documenti utili a gestire la pratica. L’emissione della licenza – ricordiamo – sarà soggetta a spese amministrative variabili sia a seconda del numero di dipendenti impiegati dal richiedente, sia per l’acquisizione che per il rinnovo.
Con l’introduzione della nuova normativa rivolta agli appaltatori che offrono servizi di demolizione, scavo e costruzione si richiede che, d’ora in avanti, le opere di costruzione debbano essere svolte non solo da professionisti qualificati che dimostrano di avere le competenze necessarie per farlo, ma anche che operino nel pieno rispetto dei diritti delle terze parti, impattando al minimo sull’ambiente circostante, compreso in termini di disagi.
Tra gli obblighi richiesti ai professionisti del settore anche durante il periodo di valutazione della domanda, vi sono quelli di una copertura assicurativa valida per tutti i progetti in atto, e per eventuali danni subiti dagli operai o da terzi.