Niente da fare. Per il governo, i fratelli Alfred e George Degiorgio devono restare in carcere. L’esecutivo guidato da Robert Abela ha consigliato al presidente George Vella di non accogliere – per la seconda volta – la richiesta di grazia avanzata dai presunti esecutori dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista assassinata nell’ottobre del 2017.
La decisione è stata presa stamani e diffusa attraverso un comunicato ufficiale pubblicato suI sito del governo. «Il Consiglio dei Ministri – si legge nel comunicato -, su parere del Procuratore Generale e del Commissario di Polizia, ha deciso oggi di consigliare al Presidente della Repubblica di non aderire alla richiesta formulata il 26 aprile dai signori Alfred Degiorgio e George Degiorgio. La decisione del Consiglio dei Ministri non si basa solo sul parere delle istituzioni competenti, ma è anche presa nell’interesse nazionale e nell’interesse della corretta amministrazione della giustizia».
In cambio della grazia, i Degiorgio si erano dichiarati disponibili a rivelare particolari delicatissimi sull’omicidio della Caruana Galizia: hanno sempre sostenuto di poter mettere a verbale il nome di un ex ministro coinvolto nell’assassinio della reporter, e di poter dare un nome e un volto a un altro intermediario che non è stato ancora indagato. Inoltre hanno più volte ribadito di avere informazioni dirette che collegherebbero l’attuale ministro Carmelo Abela a una fallita rapina avvenuta alla HSBC nel 2010. Abela ha sempre negato il suo coinvolgimento in quella rapina.
Nel comunicati diramato oggi, il governo ha tenuto a precisare che il ministro Abela non ha preso parte dalla decisione, come aveva già fatto nella occasione precedente.