Un uomo di 35 anni è finito in tribunale con l’accusa di aver usato violenza psicologica per costringere i propri genitori, entrambi settantacinquenni, a consegnargli quotidianamente denaro per sostenere la propria tossicodipendenza.
A denunciarlo sono stati gli stessi genitori, che si sono rivolti alla polizia lo scorso 3 settembre. L’imputato, residente a Cospicua e impiegato nel settore edile, avrebbe iniziato a fare uso di droga circa quindici anni fa, pretendendo da allora soldi ogni giorno e diventando aggressivo di fronte ad un “no”, tanto da costringere il padre a recarsi al bancomat per prelevare contanti anche nel cuore della notte.
Una spirale di richieste e intimidazioni che avrebbe ridotto i due anziani in uno stato di grave precarietà, al punto da restare talvolta senza cibo, costretti ad accumulare debiti pur di riuscire a fare la spesa.
In tribunale, il trentacinquenne si è dichiarato non colpevole delle accuse a suo carico, che includono non solo abusi psicologici e coercizione morale, ma anche minacce implicite di violenza fisica e un comportamento definito “costantemente opprimente”, tale da configurare una vera e propria persecuzione domestica.
Ha inoltre dichiarato di aver da poco concluso un percorso di disintossicazione, ma di aver avuto una ricaduta dopo un nuovo scontro con i genitori con i quale condivide la medesima casa, in quanto – a suo dire – il padre gli avrebbe impedito di trasferirsi in un’altra proprietà di famiglia.
Per questa ragione, alla luce della gravità dei fatti, della recidività dell’imputato e dell’assenza di un domicilio alternativo, la corte ha disposto per il 35enne la custodia cautelare in carcere, insieme a un’ordinanza di protezione a favore dei genitori.
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