Si è dichiarato colpevole davanti al giudice delle accuse legate alla scia di cruenti uccisioni di gatti, il 31enne giapponese Satoshi Okamura, arrestato la notte del 1° agosto dopo settimane di indagini da parte della polizia. Il caso aveva scosso profondamente l’opinione pubblica e gli attivisti per i diritti degli animali, dopo che diversi felini erano stati trovati morti in circostanze agghiaccianti nelle strade del Paese, in particolare a Sliema.
L’uomo, impiegato nell’industria dell’iGaming, è stato fermato alle 3 del mattino in Triq Manuel Dimech a Sliema, cittadina in cui risiede, mentre si aggirava con guanti in lattice, crocchette e bustine di cibo per gatti, oggetti compatibili con quanto segnalato nei giorni precedenti dai cittadini e visionato in diversi filmati delle telecamere di videosorveglianza. Secondo le ricostruzioni, in alcune immagini si vedrebbe chiaramente la sagoma di un individuo scagliare con violenza un gatto a terra.
Durante la perquisizione della sua abitazione, la polizia ha sequestrato computer, telefoni cellulari e indumenti compatibili con quelli immortalati nelle registrazioni. Quando gli agenti lo hanno avvicinato, il 31enne ha opposto resistenza, ferendo lievemente due poliziotti, fatto per cui è stato incriminato anche per violenza a pubblico ufficiale.
In aula, sabato mattina, Okamura ha ammesso le sue responsabilità, dichiarandosi colpevole di tutti i capi d’imputazione lui contestati, tra cui crudeltà verso gli animali, uccisione e maltrattamento di gatti, e lievi lesioni a due poliziotti. Presente in aula anche un gruppo di attivisti che da tempo segnalava i crimini.
Il caso salì alla ribalta lo scorso 17 giugno, quando Debbie Calamatta, membro del gruppo Malta Pet Adoption, denunciò pubblicamente il ritrovamento di cinque gatti morti, alcuni dei quali brutalmente mutilati. A farle eco un’altra attivista, Romina Frendo, che documentando sui social altri terribili casi simili, lanciò un appello urgente ai cittadini invitandoli a tenere al sicuro i propri animali all’interno delle mura domestiche, segnalando prontamente comportamenti sospetti alle forze dell’ordine.
Il magistrato ha ordinato la stesura di una relazione pre-sentenza per valutare le circostanze dell’arresto e della confessione del 31enne. La sentenza definitiva è attesa per il 15 settembre.
(photo credits, da sinistra: Facebook / Romina Frendo; Net News)
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