È stato definito senza mezzi termini dagli animalisti come “il peggior bracconiere di Malta”, e la sua ultima impresa sembra non fare altro che confermare il titolo. Lo scorso 31 luglio, il tribunale ha condannato un uomo sorpreso con 137 uccelli protetti vivi, detenuti illegalmente in una proprietà privata attrezzata con reti a scatto, voliere e trofei imbalsamati.

Il blitz era scattato il 20 settembre 2022 su segnalazione del CABS (Committee Against Bird Slaughter). Gli attivisti avevano notato movimenti sospetti e trappole attive in un terreno a Ghaxaq. La polizia, intervenuta insieme agli ispettori della Wild Bird Regulation Unit, trovò un vero e proprio sito illegale popolato da numerosi volatili tra cui 16 Piro piro culbianco, 16 Piro piro piccolo, 16 Piro piro boschereccio, 13 Corrieri piccoli, 9 Piovanelli comuni, 5 Corrieri grossi e 3 Cavalieri d’Italia.

La maggior parte di questi esemplari era sprovvista della documentazione o degli anelli identificativi richiesti dalla legge. Per il CABS, si tratta di una delle collezioni illegali più imponenti mai scoperte sull’isola.
Responsabile della vicenda è un volto certamente non nuovo alla legge: si tratta infatti dello stesso individuo che nel 2002 fu condannato per l’uccisione di sette cigni reali protetti a St. Thomas Bay, inseguiti mentre erano esausti e abbattuti utilizzando una moto d’acqua, supportato da due cugini. Negli anni successivi fu più volte segnalato per caccia fuori stagione e trappolaggio. Stavolta, ha ammesso gran parte delle accuse, ed è stato condannato a un anno di reclusione con pena sospesa per due anni, oltre a una multa di 1.000 euro.
«Purtroppo, l’imputato sembra essere uno di quelli che non imparano mai. È senza dubbio uno dei peggiori bracconieri di Malta», ha dichiarato Axel Hirschfeld, addetto stampa del CABS, aggiungendo: «Siamo molto lieti che il tribunale abbia trattato questo caso con la serietà che meritava».
Fiona Burrows, responsabile dei crimini contro la fauna selvatica dell’associazione, ascoltata come testimone nel procedimento, ha dichiarato che si tratta di «una delle più grandi collezioni illegali di uccelli vivi mai sequestrate sull’isola». Il CABS ha infine espresso l’auspicio che «un giorno questa persona possa comprendere il danno arrecato alla natura e a sé stesso, e decidere di cambiare la sua vita in meglio».
(photo credits: CABS)
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