L’impresa di costruzioni Buz-Dov Developments Ltd è stata condannata a versare 73.000 euro di risarcimento a Charlot Zammit, operaio che riportò gravi lesioni dopo essere caduto da un ponteggio in un cantiere di Paceville nel luglio 2014. Lo ha stabilito il Tribunale civile, riconoscendo la responsabilità dell’azienda per le carenze nelle misure di sicurezza.
L’incidente risale al 3 luglio 2014, quando Zammit stava lavorando all’installazione delle casseforme in legno per calcestruzzo. L’uomo, in equilibrio su una singola tavola poggiata sul ponteggio, precipitò da circa due metri dopo che il pannello — l’unico disponibile — si spezzò sotto il suo peso. La caduta gli causò una grave frattura alla gamba, che lo costrinse ad affrontare un lungo calvario chirurgico e l’inserimento permanente di una placca metallica dall’anca al ginocchio, sostituita periodicamente ogni dieci anni.
In aula, Zammit ha riferito che lui e i colleghi avevano più volte segnalato la mancanza di tavole adeguate per lavorare in sicurezza e l’assenza di imbracature sul cantiere, sebbene disponibili — secondo la sua testimonianza — in altri siti gestiti dalla stessa impresa. Una condizione che, quel giorno, lo avrebbe costretto a lavorare su una sola tavola di fortuna.
La società ha tentato di sottrarsi alle proprie responsabilità sostenendo che l’incidente fosse imputabile alla negligenza dell’operaio, il quale non avrebbe rispettato l’indicazione di utilizzare due tavole sovrapposte. L’azienda ha inoltre sostenuto che le imbracature fossero presenti e che la presenza di una polizza assicurativa dovesse escludere la responsabilità diretta della ditta.
Il giudice, dopo aver valutato le deposizioni e la documentazione, ha stabilito che l’incidente era pienamente prevenibile. Nessuna prova, infatti, ha confermato la disponibilità delle imbracature; allo stesso tempo, le testimonianze hanno indicato che il personale era stato costretto a procedere con materiali insufficienti. L’adozione di due pannelli, come previsto dalle norme aziendali, non sarebbe stata possibile proprio per l’assenza del materiale richiesto.
Il tribunale ha inoltre ribadito che la presenza di un’assicurazione non solleva automaticamente l’azienda dagli obblighi di tutela imposti dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Per determinare il risarcimento, il giudice ha tenuto conto della perdita della capacità lavorativa dell’operaio — impossibilitato a svolgere mansioni manuali — e della disabilità permanente, quantificata al 18%. Da qui la decisione di riconoscergli un risarcimento complessivo di 73mila euro, ritenuto proporzionato alla gravità delle conseguenze fisiche e professionali riportate.
(immagine di archivio, credits: Terry Caselli Photography)
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