Horace e Nick Sciortino, due famigliari di Roderick Sciortino, il 38enne deceduto cinque giorni dopo la violenta rissa avvenuta in un hotel a Mellieha, sono comparsi in tribunale dopo lo scompiglio seminato in aula nel corso della raccolta prove a carico del cittadino britannico Liam Joseph Stacey, accusato di aver causato gravi ferite alla vittima.
Nel corso della seduta in cui il medico legale ha confermato che la morte di Sciortino, sopraggiunta il 31 luglio, è stata provocata dalla rottura di un aneurisma cerebrale preesistente, e non da traumi riportati durante la colluttazione, in aula è esploso il caos. Secondo i resoconti dei media locali, Paul Sciortino, padre della vittima, è stato sorpreso a filmare l’udienza col cellulare beccandosi subito una multa da 500 euro e l’arresto immediato. Dopo aver reagito urlando: «Arrestato per cosa? Perché hanno ucciso mio figlio?», ha ricevuto una seconda multa da 1.000 euro ed è stato espulso dall’aula.
A quel punto il fratello della vittima, Horace Sciortino, si è alzato in piedi gridando «è qui per difenderci anche lui», mentre il cugino Nick Sciortino ha fatto irruzione poco dopo l’allontanamento, urlando in maltese «f****** il sistema giudiziario». I tre sono stati immediatamente presi in custodia dalla squadra di intervento rapido della polizia.
Inoltre, i tre familiari di Sciortino avrebbero anche minacciato l’imputato fuori dal tribunale, urlandogli che gli avrebbero “tagliato la testa” ed apostrofandolo con un termine volgare e omofobo. L’accaduto è stato confermato dallo stesso Stacey, visibilmente scosso.
Ripristinata la calma in aula, il tribunale ha ordinato l’arresto dei tre uomini, l’analisi e distruzione del cellulare di Paul Sciortino con cui è stata filmata l’udienza, emettendo inoltre un ordine di protezione per l’imputato, la sua famiglia e i giornalisti presenti in aula. Horace e Nick Sciortino hanno chiesto e ottenuto la libertà su cauzione, dopo aver presentato le proprie scuse alla Corte ed essersi dichiarati colpevoli delle accuse mosse a loro carico. Restano ora in attesa della sentenza prevista entro fine mese.
(photo credits: Facebook)
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