È stato posto in custodia cautelare lo studente di 14 anni accusato di aver accoltellato un coetaneo al St. Clare’s College di Pembroke. Il minorenne, di nazionalità libica, le cui generalità non possono essere divulgate su disposizione del tribunale, ha respinto ogni addebito, comparendo in tribunale per rispondere di tentato omicidio, lesioni gravi, porto d’arma e detenzione di sostanze esplosive.
L’episodio risale a lunedì mattina, poco prima delle 8. Secondo le ricostruzioni fornite in aula, il giovane — che si dice nei giorni precedenti fosse stato sospeso da scuola per una violazione disciplinare — si sarebbe presentato comunque al campus e avrebbe iniziato a chiedere ai compagni chi avesse segnalato la sua condotta ai docenti. Pochi minuti più tardi, sarebbe scoppiato un alterco culminato nell’accoltellamento di un altro studente, anche lui 14enne, ricoverato in ospedale in gravi condizioni ed ora fuori pericolo. L’aggressione è stata ripresa dalle telecamere interne dell’istituto e numerosi studenti minorenni hanno assistito alla scena.
Quando la polizia è arrivata sul posto, ha trovato l’indagato che stringeva ancora il coltello tra le mani e, nello zaino, due aggeggi rudimentali con del liquido infiammabile, descritti dagli investigatori come “simili a molotov”.
In aula, la difesa ha sostenuto che il ragazzo sarebbe stato vittima di perpetrati episodi di bullismo, tale da provocargli traumi psicologici e perfino episodi di autolesionismo. Avrebbe più volte segnalato la situazione sia a scuola sia alle autorità competenti. Per questa ragione, i legali che lo assistono ne hanno chiesto la scarcerazione con l’applicazione di misure di libertà vigilata.
L’accusa si è però opposta, sottolineando la gravità dell’attacco – a detta loro premeditato – oltre alla presenza di ordigni rudimentali nello zaino e il fatto che molti testimoni, tutti minorenni, debbano ancora essere ascoltati.
Alla luce degli elementi raccolti, il magistrato ha negato la scarcerazione, citando il rischio concreto che il giovane possa tentare di influenzare i testimoni o compromettere ulteriormente le indagini. Il tribunale ha inoltre stabilito che l’imputato debba ricevere tutto il supporto medico e psicologico necessario, anche in relazione ai presunti episodi di bullismo subiti.
(photo credits: TVM)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato


















