Un vigile del fuoco della Protezione Civile è stato incriminato per presunte molestie sessuali ai danni di un collega. Il giovane di Birgu, attualmente sospeso dal servizio, si è dichiarato non colpevole ed è stato rilasciato su cauzione con rigide condizioni restrittive.
Secondo quanto emerso in aula, gli episodi sarebbero iniziati lo scorso febbraio sul luogo di lavoro, quando il ventunenne avrebbe più volte avuto comportamenti fisici inappropriati nei confronti del collega, toccandolo in modo insistente e oltre i limiti della confidenza, fino a coinvolgere anche le parti intime.
In un primo momento la vittima avrebbe interpretato quei gesti come semplice cameratismo, ma con il passare del tempo il comportamento sarebbe diventato sempre più frequente e “invasivo”. Dopo aver chiesto più volte di smettere, il compagno di lavoro ha deciso di sporgere denuncia presso la stazione di polizia di Marsa.
Convocato per chiarimenti, l’indagato si è presentato in commissariato dove è stato interrogato e arrestato. In udienza, la difesa ha paventato l’ipotesi che la vicenda possa essere stata frutto di «uno scherzo andato oltre», mentre per la procura si tratta di atti sessuali non consensuali e reiterati.
Il tribunale ha concesso la libertà su cauzione con un deposito di 1.000 euro e una garanzia personale di 10.000 euro, imponendo al giovane l’obbligo di firma, il coprifuoco e il divieto di contattare la presunta vittima, tutelata da un ordine restrittivo.
(immagine di archivio, credits: Civil Protection Malta)
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