Giuseppe Perini, 89 anni, si è spento in un letto del Mater Dei, dove era stato ricoverato il 14 ottobre con gravi ferite dopo il violento pestaggio che avrebbe subito dal compagno di stanza nella casa di cura Dar San Guzepp di Fgura. L’uomo viveva nella struttura per anziani da alcuni mesi e, da circa due settimane, lottava tra la vita e la morte.
La moglie ha parlato di una «brutale aggressione che avrebbe potuto essere evitata», annunciando la volontà di continuare la propria battaglia per la verità. Nei giorni scorsi, assistita dai legali, ha depositato in tribunale un esposto contro le società che gestiscono la struttura, accusandole di negligenza e di non aver garantito un ambiente sicuro agli ospiti. Nello specifico, a detta della donna, nonostante le sue condizioni di fragilità, il marito sarebbe stato collocato in una stanza con un paziente noto per comportamenti aggressivi e pericolosi.
Il caso, ora, è stato segnalato alla polizia che ha avviato le dovute indagini, mentre, in parallelo, è stata aperta un’inchiesta giudiziaria. In una nota, il Ministero della Salute ha espresso cordoglio alla famiglia e garantito piena collaborazione con le autorità per fare luce sull’accaduto.
Dopo la presentazione del ricorso, la vedova ha pubblicato sui social le immagini delle profonde lesioni riportate dal marito e, annunciandone il decesso, questa mattina ha colto l’occasione per ringraziare l’équipe ed il personale del Mater Dei per il supporto offerto alla famiglia. Saranno ora gli esiti dell’autopsia e dell’inchiesta a stabilire se la morte di Perini sia direttamente collegata alla presunta aggressione avvenuta nella casa di cura.
(in copertina nel riquadro, credits: Facebook / Antonia Attard Gialanze)
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