• Ultime
  • Più lette
Diritto alla disconnessione: il maltese Saliba “padre” della legge che tutela i lavoratori a distanza

Diritto alla disconnessione: il maltese Saliba “padre” della legge che tutela i lavoratori a distanza

7 Aprile 2021
Johanna Boni, altra mazzata: respinto l’appello sulla controversa sepoltura. Famiglia: «Le foto non mentono»

Johanna Boni, altra mazzata: respinto l’appello sulla controversa sepoltura. Famiglia: «Le foto non mentono»

3 Luglio 2025
Pubblicizza la tua attività
ADVERTISEMENT
Miss Universo Malta 2025: conto alla rovescia per la corsa al titolo, due le italiane in finale

Miss Universo Malta 2025: conto alla rovescia per la corsa al titolo, due le italiane in finale

3 Luglio 2025
cover Jonathan Farrugia

Uomo di 43 anni scomparso nel nulla, polizia chiede supporto ai cittadini

3 Luglio 2025
Rapine a mano armata a Sliema e San Gwann: in manette presunti ladri

Rapine a mano armata a Sliema e San Gwann: in manette presunti ladri

2 Luglio 2025
Nelle acque maltesi spunta il gambero “alieno” proveniente dall’Oceano Atlantico

Incidente stradale a Ghajnsielem: giovane perde il controllo dell’auto e si schianta contro un muro

2 Luglio 2025
Birkirkara nel mirino dei ladri: seconda rapina a mano armata in tre giorni

Rapina a mano armata a Sliema: malviventi in fuga con denaro e refurtiva

2 Luglio 2025
polizia mortuaria

Difficoltà in acqua: 59enne perde la vita a Ghadira Bay

2 Luglio 2025
Automobilisti indisciplinati, la LESA li bacchetta con oltre 280mila multe emesse nel 2022

Tre agenti della LESA beccati a sniffare in servizio; a inchiodarli un video circolato su WhatsApp

2 Luglio 2025
Inaugurato a Buskett il nuovo Centro interattivo per la Viticoltura e l’Enologia

Inaugurato a Buskett il nuovo Centro interattivo per la Viticoltura e l’Enologia

1 Luglio 2025
Addio a Dione Galdes, l’istruttore subacqueo morto dopo un’immersione a Cirkewwa

Addio a Dione Galdes, l’istruttore subacqueo morto dopo un’immersione a Cirkewwa

1 Luglio 2025
Omicidio a Bidnija: sospettato numero uno ammette di aver sparato, ma in aula nega le accuse

Omicidio a Bidnija: sospettato numero uno ammette di aver sparato, ma in aula nega le accuse

1 Luglio 2025
cover articolo

Rischio contaminazione a Marsascala, bagni sconsigliati in un tratto di costa

30 Giugno 2025
  • Pubblicità
  • Contatto
  • Collabora con noi
Retail

Il quotidiano online della comunità italiana a Malta

giovedì 3 Luglio
26 °c
Valletta
Newsletter
Pubblicità
  • Attualità
    • Ambiente
    • Coronavirus
    • News
    • Temi Caldi
    • Unione Europea
  • Cronaca
    • Daphne Caruana Galizia
    • Nera
    • Giudiziaria
  • Politica
    • Nazionale
    • Europea
  • Economia
    • Finanza
    • Gaming
    • Immobiliare
    • Imprese
    • Lavoro
    • Statistiche
  • Food
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Inchieste
    • Interviste
    • Lettere
    • Personaggi e Storie
    • Sondaggi
    • L’Avvocato risponde
  • Vita a Malta
    • Arte
    • Cultura
    • Intrattenimento
    • Meteo
    • Turismo
    • Eventi
  • Sport
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Corriere di Malta
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati

Diritto alla disconnessione: il maltese Saliba “padre” della legge che tutela i lavoratori a distanza

L'eurodeputato Agius Saliba impegnato nella battaglia contro l'invadenza di mail, telefonate e messaggi al di fuori dell'orario stabilito

di Giampiero Moncada
7 Aprile 2021
in Interviste, Nazionale
Tempo di lettura:3 mins read
0

Grazie a un eurodeputato maltese, il laburista Alex Agius Saliba, presto ci saranno in tutt’Europa delle leggi che sanciranno il “diritto alla disconnessione”, ovvero il divieto, per un datore di lavoro, di pretendere che i propri dipendenti siano raggiungibili e operativi fuori dall’orario stabilito. Un problema sempre più frequente da quando, con e-mail e altri strumenti tecnologici, si può tecnicamente lavorare anche da casa propria o mentre ci si trova in vacanza e che è esploso da quando il COVID-19 ha costretto a lavorare da remoto chiunque non fosse obbligato a recarsi fisicamente sul posto di lavoro.

Il Parlamento europeo ha fatto solo il primo passo, approvando lo scorso 20 gennaio una norma con la quale chiede alla Commissione europea di emanare una raccomandazione che, a sua volta, inviterà ciascun Parlamento nazionale a elaborare una propria legge che realizzi questo principio. Quindi, se tutto va bene, ci vorranno almeno due o tre anni prima che questa proposta diventi realtà in almeno alcuni dei Paesi dell’Unione Europea. Nel frattempo, cosa succede? Un impiegato, per esempio, può essere chiamato anche mentre sta cenando con la fidanzata per sentirsi chiedere di inviare urgentemente una mail a un cliente di Hong Kong? O c’è qualche misura di tutela valida già da adesso? Inoltre, la situazione è la stessa in tutta la UE, oppure in alcuni Paesi i lavoratori sono più rispettati che in altri?

Corriere di Malta lo ha chiesto proprio a Saliba, l’autore di questa proposta.

C’è una ragione particolare che ha spinto proprio un deputato maltese a fare questa proposta per tutta l’Unione Europea?
Io ne avevo già parlato in campagna elettorale, ma sappiamo che il problema è generale. In questo momento, un terzo dei lavoratori di tutt’Europa sta lavorando da remoto. Lo ha rilevato una ricerca dell’Ue che ha fotografato una situazione derivante dalla pandemia. Ma, cosa ancora più importante, l’83% degli intervistati ha dichiarato che, lavorando da remoto, risulta impegnato per un maggior numero di ore rispetto a prima.

Ma per chi lavora da remoto le regole del contratto non sono tanto diverse. Se è previsto un orario di lavoro in ufficio, dovrà rispettarlo anche lavorando da casa. È proprio necessario chiarire con una legge specifica che il dipendente può terminare di lavorare dopo aver svolto le sue ore?
C’è una sottile differenza in quanto le leggi sul lavoro regolamentano diritti e doveri compresi tra l’inizio e la fine dell’orario di lavoro, ma non dicono niente rispetto a quello che può succedere dopo. Ecco perché si verificano questi inconvenienti e in qualche caso i Tribunali sono stati chiamati a dirimere questioni poco chiare proprio per la mancanza di norme specifiche. In qualche caso si è persino arrivati ad interpellare la Corte di giustizia europea la quale si è già espressa a proposito di un lavoratore francese che ha dovuto rispondere dal suo cellulare privato a delle chiamate di lavoro. La Francia, poi, ha regolamentato, così come anche l’Italia e la Germania, ma solo a livello aziendale.

È vero che i lavoratori possono rivendicare il proprio diritto alla vita privata, ma a quel punto entra in ballo il potere contrattuale: chi può garantire che, poi, un datore di lavoro non cerchi di liberarsi di un collaboratore poco disponibile a rispondere alle mail o ai whatsapp fuori dall’orario contrattuale?
Questo è proprio il problema che ci siamo posti con la mia proposta in Parlamento. Perché è inutile definire una norma di legge se poi non c’è protezione per i lavoratori. Abbiamo quindi previsto una tutela legale che si basa sull’inversione dell’onere della prova: se un dipendente denuncia una violazione di diritto alla disconnessione, è il datore di lavoro a dovere dimostrare che l’accusa è infondata. Questo per evitare che il lavoratore debba affrontare le procedure complesse che lo scoraggerebbero dal rivendicare un proprio diritto. Inoltre, abbiamo introdotto anche un sistema di arbitraggio, molto più semplice e rapido della giustizia ordinaria. In molti Stati della UE esiste già e abbiamo chiesto di crearlo anche negli altri. Però non possiamo dar vita a un sistema rigido, uguale in tutti i Paesi, perché comunque i sistemi giudiziari sono diversi per ogni Stato.

La sua proposta è stata votata a maggioranza ma non all’unanimità. C’è chi pensa che un’azienda debba sempre potere chiamare un proprio dipendente o aspettarsi una risposta via mail anche la sera tardi o all’alba?
Stiamo importando una cultura del lavoro che è di matrice nipponica. In Giappone si deve “lavorare fino a morire”, ma questo non appartiene alla nostra cultura, occidentale e mediterranea. Alcuni imprenditori dicono che bisogna essere competitivi, ma se questo deve voler dire che i lavoratori non hanno neanche uno spazio privato, e per giunta senza che venga compensato il lavoro extra, la cosa non ha senso. Le aziende chiedono di essere flessibili e nel contempo dichiarano di voler tutelare la salute dei lavoratori, senza però avere delle imposizioni legali. Vogliono quindi realizzare accordi interni alla singola azienda mentre invece noi desideriamo che, in ambito di digitalizzazione, le regole siano chiare per tutti.

Tags: Alex Agius Salibaattualità +Commissione Europeadiritto alla disconnessioneLavorolavoro da remotoUnione Europea
Condividi48Tweet30InviaCondividi8
Articolo precedente

Contrabbando di petrolio: l’ex calciatore Debono torna in libertà

Prossimo articolo

Truffe informatiche via sms: attenti al finto pacco di MaltaPost

Articoli correlati

Bernard Grech - Partito Nazionalista
Nazionale

Terremoto in casa PN: Bernard Grech si dimette dalla guida del Partito

11 Giugno 2025
Minacce alla sorella, condannato consigliere laburista ed ex portiere della nazionale
Attualità

Justin Haber si dimette dalla carica di consigliere comunale dopo la condanna per minacce alla sorella

2 Giugno 2025
Robert Abela
Nazionale

Rimpasto “soft” di Abela: Camilleri confermato agli Interni, per Bonnici ancora più fiducia

28 Maggio 2025
Nazionale

Crollano i controlli fiscali in campagna elettorale: -97% quelli svolti nel maggio 2024

24 Maggio 2025

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I agree to the Terms & Conditions and Privacy Policy.

Ricerca

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati

Le rubriche del Corriere

basilica di san pietro in vaticano
Attualità

In attesa del Conclave si apre la corsa ai papabili successori di Francesco, tra riformisti e conservatori

di Vincenzo Palazzo Bloise
26 Aprile 2025
0

Vere Papa mortuus est ("Il Papa è veramente morto") è la frase adoperata dal cardinale camerlengo di decretare la morte del Papa regnante...

Leggi di piùDetails
Battibecchi tra vicini e l’area disabili si trasforma in deposito per l’immondizia

Battibecchi tra vicini e l’area disabili si trasforma in deposito per l’immondizia

22 Febbraio 2025
Inquinamento luminoso, l’estinzione del cielo si può ancora evitare?

Inquinamento luminoso, l’estinzione del cielo si può ancora evitare?

20 Febbraio 2025
Corriere di Malta

Fortissimo Ltd

JB House Floor 1 Room 1
Lewis F. Mizzi Street
Iklin IKL 1061-Malta

Seguici sui social

 

Newsletter

  • Pubblicità
  • Collabora con noi
  • Contatto
  • Privacy Policy

© 2023 Corriere di Malta / Fortissimo Ltd

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Attualità
    • Ambiente
    • Coronavirus
    • News
    • Temi Caldi
    • Unione Europea
  • Cronaca
    • Daphne Caruana Galizia
    • Nera
    • Giudiziaria
  • Politica
    • Nazionale
    • Europea
  • Economia
    • Finanza
    • Gaming
    • Immobiliare
    • Imprese
    • Lavoro
    • Statistiche
  • Food
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Inchieste
    • Interviste
    • Lettere
    • Personaggi e Storie
    • Sondaggi
    • L’Avvocato risponde
  • Vita a Malta
    • Arte
    • Cultura
    • Intrattenimento
    • Meteo
    • Turismo
    • Eventi
  • Sport

© 2023 Corriere di Malta / Fortissimo Ltd

This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our Privacy and Cookie Policy.