È scomparso ieri, a 89 anni, Pippo Baudo, re indiscusso della televisione italiana. Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, è stato un autentico punto di riferimento per intere generazioni, scandendo le domeniche pomeriggio in famiglia.
Elegante, colto, ironico e capace di tramutare ogni trasmissione in un evento, nel corso della sua carriera lunga oltre sessant’anni ha portato sul piccolo schermo programmi storici come Settevoci, Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Varietà, Luna Park e Novecento, contribuendo a trasformare il varietà televisivo in un’arte popolare apprezzata da milioni di persone.
Ma il suo primato più celebre rimane la conduzione del Festival di Sanremo: ben 13 edizioni, un record senza precedenti. Conosciuto affettuosamente come “Superpippo”, Baudo era considerato il “signore” dei conduttori italiani, una presenza costante in Rai alla quale ha legato quasi interamente la sua carriera, a parte un breve passaggio in Mediaset tra il 1987 e il 1988. Grande mentore e scopritore di giovani talenti, ha fatto conoscere al grande pubblico artisti del calibro di Laura Pausini, Andrea Bocelli e Giorgia.
Alla notizia della sua morte si è susseguito un fiume di messaggi di cordoglio, tra cui quello del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ha definito Baudo come un «protagonista e innovatore della televisione», ricordandone «la professionalità, la cultura, il garbo e la straordinaria capacità di interpretare i gusti e le aspettative dei telespettatori italiani».
Anche l’eurodeputato maltese David Casa ha voluto omaggiare la memoria del presentatore, definendolo un «simbolo di eleganza, serietà e passione per l’arte» e sottolineando come molti maltesi, grazie a lui, abbiano conosciuto generazioni di cantanti, attori e artisti che si sono susseguiti sul palco di Sanremo. «Baudo – conclude – era parte integrante della nostra vita culturale. Il suo ricordo è ancora vivo in molte case maltesi e gozitane».
(in copertina, Pippo Baudo al teatro Ariston di Sanremo, febbraio 1987. Credits: Wikipedia / Olycom)
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