Il recente restauro di un balcone coperto del Palazzo del Gran Maestro a Valletta ha portato alla luce decorazioni pittoriche di eccezionale valore storico, databili con ogni probabilità al breve dominio francese sull’isola (1798-1800). Si tratta di una scoperta significativa, sottolinea Heritage Malta, dal momento che le opere pittoriche superstiti di quell’epoca sono rarissime a Malta.
Il balcone restaurato, che si affaccia su Archbishop Street e collega due delle sale principali del palazzo, presenta motivi analoghi a quelli emersi durante i lavori nei tre ambienti aperti al pubblico lo scorso giugno: la Sala dei Quattro Continenti, la Sala Francese e la Sala dell’Ordine di San Michele e San Giorgio.
Le decorazioni – rimaste a lungo nascoste sotto diversi strati di calce applicati in epoca britannica – non hanno carattere religioso né celebrativo dell’Ordine, ma raffigurano scene di mitologia classica e allegorie molto diffuse nella cultura francese di fine Settecento, come le personificazioni dei continenti.
Secondo lo studioso Giovanni Bonello, documenti del dicembre 1798 attestano il pagamento a un artista maltese per lavori decorativi nel “Palais National”, come veniva allora chiamato il palazzo.
Di quel periodo restano pochissime testimonianze: alcuni emblemi rivoluzionari realizzati nelle chiese parrocchiali maltesi – dei quali uno solo è sopravvissuto, oggi al Museo della Cattedrale di Mdina – e le pitture sul carro di parata del Gran Maestro, anch’esso recentemente restaurato.
Già nel 1888 Blanche Lintorn Simmons, figlia di un governatore britannico, descriveva soffitti del palazzo decorati con scene mitologiche. Durante gli interventi di restauro odierni sono emersi frammenti coerenti con quelle descrizioni, inclusi vignette con putti in pose giocose, come quello seduto su un leggio intento a dipingere. Tuttavia, queste pitture, specifica l’ente, non sono ancora visibili al pubblico: i materiali utilizzati nei secoli successivi per ricoprirle rendono rischioso il loro completo recupero. Campioni prelevati sono ora in studio presso i laboratori di Heritage Malta, con l’obiettivo di individuare una tecnica che permetta in futuro di riportarle alla luce senza danneggiarle.
Le nuove scoperte si inseriscono nel più ampio progetto di valorizzazione del Palazzo del Gran Maestro, che ha visto l’apertura di nove sale restaurate, arricchite da soffitti lignei decorati, affreschi e pavimentazioni in marmo e pietra. Un percorso che, passo dopo passo, restituisce al pubblico un patrimonio in grado di racchiudere oltre quattro secoli di storia.
(photo credits: Heritage Malta)
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