La conquista del Regno delle Due Sicilie da parte delle truppe di Carlo di Borbone nel 1734 segnò un periodo di cambiamenti, e successivamente, dopo il Congresso di Vienna, il regno fu formalmente unificato, mantenendo il controllo sull’isola di Malta.
Il ruolo di Malta fu cruciale per l’economia del Mediterraneo, supportata da una forte diplomazia, che si intrecciava principalmente col vicino Regno delle Due Sicilie e la forte potenza coloniale dell’Inghilterra. Ciò si traduceva in relazioni diplomatiche e commerciali significative e proficue, documentate all’interno del fondo del Ministero degli Esteri dell’Archivio Storico di Napoli.
L’arcipelago, oltre ad essere un porto e fortezza, era una risorsa per l’impero britannico, mai un problema, neanche nelle discordie internazionali. Insomma, un “fattore vitale” nella strategia mondiale, come la definì il colonnello L.S. Amery, segretario coloniale di stanza a Malta.
Le relazioni diplomatiche tra il Regno delle Due Sicilie e Malta, nel XIX secolo, erano solide, grazie anche all’influenza inglese, riflettendo una sorta di prima globalizzazione che pose le basi per ogni tipologia di legame internazionale, alcuni dei quali sono tutt’ora esistenti. Questo legame, radicato storicamente e rafforzato dalla pacificità maltese, era fondamentale per gli interessi commerciali e strategici di Inghilterra e Regno delle Sicilie. Una stretta interazione, data la vicinanza geografica e gli interessi condivisi, anche culturale in quanto, questa influenza, soprattutto della lingua italiana, in particolare siciliana, era molto forte nonostante il dominio britannico.
Il fondo archivistico del Ministero degli Esteri custodisce rilevanti documenti che riflettono non solo la diplomazia ufficiale ma anche aspetti della vita quotidiana, grazie alla propensione dei diplomatici dell’epoca a fornire resoconti dettagliati. Tommaso Maria di Somma, Marchese di Circello, Ministro degli Esteri dal 1805 del Regno delle Due Sicilie, è stato uno dei redattori di carte che riportavano le vicende del Regno e dei suoi alleati politici e commerciali più prolifici, evidenziando, con precisione maniacale, l’importanza della diplomazia.
Le relazioni commerciali erano centrali. Una significativa lettera, sulla questione commerciale doganale, del Marchese di Circello che, il 4 aprile del 1816, scrisse al Console napoletano a Malta, Giuseppe Romano, evidenziava le restrizioni sulle merci, come sale, tabacco, polvere da sparo e carte da gioco, che necessitavano di permessi specifici. Anche il commercio di acquavite e altri alimenti era regolamentato tramite dazi.
Durante il periodo francese, le lettere da Malta fornivano informazioni sui cambiamenti giudiziari e amministrativi, come l’istituzione di un tribunale d’appello e la divisione delle responsabilità dei giudici. Molte altre lettere riguardavano il commercio, soprattutto come aggirare le imposizioni napoleoniche. Si registravano richieste di permessi per navi inglesi e arrivi di merci per scopi specifici, come rifornimenti ospedalieri o commerci con l’Oriente.
Il fondo archivistico presenta una varietà di documenti. Tra questi, le spese che il Consolato doveva sostenere per riscattare i marinai siciliani prigionieri, con dettagli sui costi di riscatto, quarantena e trasporto. Sono presenti dettagli di pagamento per il riscatto di marinai prigionieri a Tunisi. Erano una delle maggiori incombenze vista la preponderanza di corsari e pirati che infestavano il Mediterraneo.
Inoltre, si menzionano eventi come l’arresto di navi austriache nel Mediterraneo nel 1809. I documenti descrivevano anche il sequestro di navi da parte di inglesi, francesi e altre nazioni neutrali. Un altro documento riportava l’istituzione del gioco del lotto a Malta nel 1810, con le regole e la distribuzione dei premi.
Con la fine del blocco continentale, le lettere divennero più esplicite, mostrando le intense relazioni internazionali del Regno delle Due Sicilie, in particolare con l’Inghilterra, come dimostrano le richieste di passaporti per i capitani delle navi.
Le questioni diplomatiche si intrecciavano con quelle interne, come dimostra una lettera riguardante il trattamento dei capitani di navi liberati dai pirati libici, che evidenziava un sistema di “welfare ante litteram” che offriva ai marinai la possibilità di tornare in patria o di rimanere a Malta con una pensione per il sostentamento dei primi anni fuori dalla propria patria che possiamo definire come una sorta di incentivo ad una, diciamo così, “colonizzazione intelligente”.
Le relazioni commerciali erano fondamentali, con tabelle di resoconto degli arrivi delle navi a Valletta e le relative lettere di accompagnamento. In sintesi, le relazioni Regno delle Due Sicilie-Malta furono complesse, influenzate da vari fattori storici, politici e culturali. Sebbene Malta sia poi diventata una colonia britannica, l’eredità italiana e siciliana è ancora oggi evidente.
(immagine di archivio, credits: Roberto Dokone)
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