Sono partiti i lavori di restauro e conservazione di Villa Guardamangia, la residenza di Pietà (ora di proprietà del governo) che tra il 1949 e il 1951 ospitò l’allora principessa Elisabetta – futura Regina Elisabetta II – e il principe Filippo durante la loro permanenza a Malta.
Il progetto, che avrà una durata stimata di tre anni e un costo complessivo di poco superiore ai 12 milioni di euro, è finanziato quasi interamente dal fondo europeo per lo sviluppo regionale, che coprirà oltre 10 milioni dell’investimento. L’obiettivo è trasformare la villa, rimasta a lungo abbandonata, in una nuova attrazione culturale capace di raccontare un pezzo di storia maltese e del legame con la famiglia reale britannica.
Gli interventi già avviati hanno riguardato il consolidamento della struttura e della facciata, la conservazione di statue in pietra e oggetti d’epoca, oltre al recupero di decorazioni pittoriche sulle pareti. Parallelamente, nel corso degli anni, Heritage Malta ha raccolto testimonianze di chi frequentò la villa e condotto studi storici e ambientali per guidare le prossime fasi del restauro.
La residenza, che conta 18 stanze, scuderie, un rifugio sotterraneo e un ampio giardino, sarà riportata all’aspetto che aveva negli anni Cinquanta, quando per due anni fu la “casa” della giovane coppia reale, “Lilibet” e il principe Filippo.
Alla presentazione della nuova fase di restauro hanno preso parte il ministro della Cultura Owen Bonnici e il ministro per i Fondi europei Stefan Zrinzo Azzopardi, accompagnati dai responsabili di Heritage Malta. Bonnici ha definito l’avvio dei lavori «un passo importante per la tutela del patrimonio storico con valore internazionale», ricordando come l’acquisizione della villa da parte dello Stato e il successivo accesso ai fondi comunitari abbiano reso possibile l’intervento.

Zrinzo Azzopardi ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti «un chiaro esempio di come i fondi europei possano generare valore sociale, culturale ed economico», restituendo vita a un sito che per anni è rimasto in condizioni di degrado.
Una volta conclusi i lavori, i visitatori potranno rivivere la dimensione quotidiana della storica dimora nonché il contesto coloniale in cui la coppia reale arrivò a Malta a metà del XX secolo, con allestimenti, un documentario e una mostra dedicata ai rapporti tra Malta e la monarchia britannica.
(photo credits: DOI / Clifton Fenech)
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