Da cava dismessa a parco pubblico: il progetto Mithna Park, promosso dal Ministero dell’Ambiente darà vita a un nuovo grande spazio verde nel cuore della parte occidentale di Malta.
Con un investimento complessivo di 2 milioni di euro, finanziato dal fondo europeo di sviluppo regionale, i lavori – già avviati lungo Triq l-Imqabba, tra i villaggi di Mqabba e Qrendi – interesseranno un’area di circa 7.400 metri quadrati, finora conosciuta come Tal-Mithna. Il progetto è realizzato dall’agenzia Project Green, in consultazione con i Consigli locali delle due località.
Il parco prevede spazi dedicati al gioco e al relax, un tavolo da ping-pong, un anfiteatro all’aperto e aree naturali con un “hotel per api e insetti” per avvicinare i più piccoli alla biodiversità. Il progetto include inoltre l’installazione di tetti verdi per la raccolta e il riutilizzo dell’acqua piovana, un serbatoio di accumulo, e la piantumazione di oltre cento alberi e cinquecento arbusti.

Gli obiettivi dell’iniziativa, destinata a restituire alla comunità un’area verde accessibile e pensata in particolare per famiglie e bambini, sono stati illustrati dal ministro dell’Ambiente Miriam Dalli e dal ministro dei Fondi Europei Stefan Zrinzo Azzopardi durante una visita al cantiere insieme a rappresentanti dell’agenzia.
«Per anni – ha dichiarato Dalli – i residenti hanno conosciuto quest’area come “la cava”. Oggi la stiamo trasformando in uno splendido spazio aperto, a pochi minuti da casa per centinaia di famiglie». Zrinzo Azzopardi ha sottolineato il valore strategico dell’investimento: «Questo progetto dimostra come i fondi europei possano generare benefici concreti per le nostre comunità».
(photo credits: DOI)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato




















La questione non è nuova ed ha radici a Malta,come in Italia,alla compiacenza delle rispettive classi politiche succubi della forza politica e lobbistica dei cacciatori. I cittadini pagano poi le sanzioni irrogate dall’Europa. I controlli sono pochi e perlopiù le segnalazioni vengono ignorate. In un territorio piccolo ed urbanizzato come quello maltese la caccia,in tutte le sue firme,è una pratica inaccettabile. Bracconieri ed uccellatori maltesi vengono poi in Sicilia…ma questa è un’altra storia.