È proseguita in aula la raccolta prove del procedimento a carico di David Brincat, 20 anni, accusato di aver fabbricato e collocato un ordigno esplosivo davanti alla sede del Partito Laburista nel maggio 2024. Dagli ultimi sviluppi è emerso che in carcere è stato rinvenuto un foglio con delle istruzioni per costruire una bomba, elemento che la procura ritiene potenzialmente rilevante ma che la difesa contesta, ritenendolo privo di un collegamento certo con l’imputato.
A fare la scoperta è stato Mario Testa, uno dei detenuti che spartiva la cella con altre quindici persone, tra cui Brincat. L’uomo ha riferito che, il 25 giugno dello scorso anno, ha trovato sul suo letto a castello – del quale l’imputato occupava il posto superiore – un foglio riportante uno schema e quello che sembrava assomigliare ad un elenco di sostanze e passaggi per assemblare un ordigno rudimentale.
Il detenuto ha spiegato di aver subito consegnato il foglio agli agenti penitenziari, spiegando inoltre di aver spesso parlato con Brincat di chimica e di sapere che il giovane si interessava all’argomento, pensando quindi che quel disegno potesse appartenergli. Ma oltre a questa supposizione, Testa non ha indicato alcun elemento concreto a sostegno della sua intuizione.
La difesa ha sottolineato che la cella ospita numerosi detenuti, perciò, in uno spazio così affollato, chiunque avrebbe potuto appoggiare il foglio sul letto di Testa. Il giudice ha perciò disposto una perizia calligrafica al fine di verificare se la grafia corrisponda o meno a quella dell’imputato.
David Brincat è sotto processo con l’accusa di terrorismo e fabbricazione illegale di esplosivi dopo che il 30 maggio 2024 un ordigno fu rinvenuto all’interno di un cestino della spazzatura nei pressi della sede del Partito Laburista ad Hamrun. Finì in manette il giorno seguente, trovato in possesso di un significativo quantitativo di sostanze chimiche e materiali per la fabbricazione di esplosivi nascosti in garage. Secondo gli inquirenti, il giovane avrebbe anche raccolto informazioni su possibili ulteriori obiettivi da prendere di mira e, successivamente, una perizia psichiatrica stabilì che al momento dei fatti si trovava in uno stato di psicosi indotta dalla droga.
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