La Commissione europea ha avviato una nuova procedura d’infrazione nei confronti di Malta in relazione alla normativa sulla cattura degli uccelli selvatici. Al centro della contestazione c’è la recente decisione del Governo di reintrodurre, da metà ottobre, la stagione di cattura dei fringuelli presentata per l’ennesima volta come attività di “ricerca scientifica”.
Secondo Bruxelles, questa deroga riproduce di fatto il sistema già bocciato in due sentenze della Corte di Giustizia dell’UE, nel 2018 e nel 2024, nelle quali era stato stabilito che le deroghe annuali concesse dal Governo per la cattura di sette specie di fringuelli violavano la direttiva europea sugli uccelli. Nonostante tali pronunce, Malta ha nuovamente sfidato i tribunali europei autorizzando la pratica per diverse specie protette, sostenendo che le attività servono a finalità scientifiche.
La Commissione, nel richiamo ufficiale inviato a Valletta, afferma invece che la deroga non risponde ai requisiti di un “vero” programma formulato su base scientifica. Bruxelles ritiene che la misura finisca per reintrodurre la cattura a scopo ricreativo, senza dimostrare l’assenza di soluzioni alternative e senza prevedere meccanismi di controllo adeguati. Si tratta di elementi ritenuti essenziali per giustificare eventuali deroghe alla legislazione comunitaria sulla tutela dell’avifauna.
BirdLife Malta, da anni critica verso l’uso delle deroghe nel settore, ha accolto positivamente l’iniziativa della Commissione, sottolineando come le autorità europee non si siano lasciate convincere dall’impostazione scientifica proposta dal Governo. L’associazione ambientalista ribadisce che la cattura dei fringuelli non può essere considerata una pratica di ricerca affidabile e chiede – come già di recente fatto – la sospensione immediata della stagione in corso, invitando l’esecutivo a rispettare pienamente la direttiva europea sugli uccelli.
«Continuare a eludere la legislazione dell’UE – avverte l’Ong – compromette la conservazione degli uccelli ed espone lo Stato insulare ad ulteriori conseguenze legali a livello UE». Malta dispone ora di due mesi per rispondere alla lettera di costituzione in mora. In assenza di chiarimenti ritenuti soddisfacenti, la CE potrà procedere con le fasi successive della procedura d’infrazione, esponendo il Paese al rischio di nuove sanzioni europee.
BirdLife Malta ha confermato che continuerà a monitorare la situazione e a fornire documentazione alle istituzioni europee, nell’obiettivo di garantire una tutela effettiva delle specie protette presenti sull’arcipelago.
(in copertina – fringuello in una gabbia a Marsascala, credits: BirdLife Malta)
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