È il primo agostiniano e il primo pontefice originario degli Stati Uniti a essere eletto alla guida della Chiesa cattolica. Alle 19:03 di ieri, davanti a oltre 100.000 fedeli e turisti riuniti in piazza San Pietro, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha annunciato l’elezione di Robert Francis Prevost come 267° Papa della storia. Nato a Chicago nel 1955, ha scelto il nome di Leone XIV, raccogliendo l’eredità di Papa Francesco e promettendo un pontificato improntato alla pace, al dialogo e alla continuità.
Ma chi è davvero il nuovo Papa? Dalla biografia al posizionamento dottrinale, fino a passare ai legami con Malta, dagli scandali passati alle sfide future, ecco il ritratto completo del nuovo successore di Pietro.

Una vita di missione e governo
Nato a Chicago nel 1955, Prevost ha studiato matematica e teologia conseguendo un dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino. Ordinato sacerdote nel 1982, ha trascorso oltre un decennio come missionario in Perù, dove è stato apprezzato per il suo impegno a favore dei più poveri e degli emarginati, tanto da essere soprannominato “il santo del nord” nella diocesi di Chiclayo, che ha guidato come vescovo dal 2015 al 2023.
Una forte dedizione nei confronti dei più deboli che nel 2023 gli è valsa la chiamata di Papa Francesco a Roma, dove verrà nominato prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. In questi ruoli, Prevost ha ricoperto un ruolo chiave nella nomina di nuovi vescovi, promuovendo figure in linea con la visione pastorale e sociale di Bergoglio.
I legami con Malta
Papa Leone XIV conosce bene Malta: da priore generale degli Agostiniani ha visitato più volte l’isola, mantenendo un rapporto costante con la comunità religiosa locale. Nel 2023, da cardinale, ha celebrato la messa a Mosta durante l’assemblea plenaria dei vescovi europei.
Un legame rafforzato anche dal riconoscimento ricevuto dall’Ordine di Malta e dall’accoglienza calorosa delle autorità maltesi dopo la sua elezione.
Un profilo moderato e riformista
Dal punto di vista dottrinale, i vaticanisti considerano Papa Leone XIV una figura di sintesi tra le diverse anime della Chiesa cattolica. Le sue posizioni richiamano il messaggio di Papa Francesco, al quale ha reso omaggio già nel suo primo discorso, ma mantengono una linea più prudente su alcune questioni controverse. Attento ai temi sociali come l’accoglienza dei migranti e la lotta al cambiamento climatico, sembra invece preferire un approccio più tradizionale su posizioni quali il ruolo delle donne nella Chiesa e della comunità LGBTQIA+, ribadendo in passato la sua contrarietà all’ipotesi di conferir loro il diaconato. Secondo il progetto giornalistico internazionale The College of Cardinals Report, Prevost viene descritto come un profilo riformatore nei toni ma cauto nelle scelte, capace di mediare tra le onde progressiste e le istanze conservatrici del mondo cattolico.
Le prime parole da Papa Leone XIV
Nel suo primo discorso dalla Loggia delle Benedizioni, così Leone XIV ha salutato gli oltre 100.000 fedeli accorsi per assistere alla fumata bianca: «Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi!», le prime parole del pontefice che poi ha omaggiato il suo predecessore e guida, Papa Francesco, e rimarcato il messaggio della pace cristiana inviando, forse, un messaggio ai leader politici mondiali: «Questa è la pace del Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente».
Scandali e accuse di insabbiamento
In passato, Robert Francis Prevost è stato coinvolto indirettamente in due vicende separate legate alla gestione di abusi sessuali, in Perù e negli Stati Uniti. Nessuna di queste ha portato a procedimenti formali o sanzioni canoniche.
Nel primo caso, tre sorelle hanno accusato di violenze due sacerdoti della diocesi peruviana di Chiclayo, riferendo di essersi rivolte a Prevost nel 2022, quando era vescovo, senza ricevere però risposte concrete. Il Vaticano ha chiarito che l’allora vescovo invitò le vittime a sporgere denuncia presso le autorità civili e che non vi fu alcuna omissione.
In precedenza, negli states, Prevost era stato criticato per non essere intervenuto tempestivamente contro il sacerdote Richard McGrath, presidente della Providence Catholic High School, accusato di abusi sessuali e possesso di materiale pedopornografico mentre ricopriva la guida della provincia agostiniana di Chicago. Anche in questo caso, tuttavia, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha dichiarato che non vi erano elementi contro di lui appoggiando in pieno il suo operato.
Le parole del fratello di Leone XIV
Il fratello del nuovo Pontefice, John Prevost, ha raccontato alla CNN l’emozione dell’elezione e il profilo umano del Santo Padre. «Sarà un secondo Papa Francesco», ha raccontato John fiducioso che «seguirà le sue orme lavorando per i meno abbienti». Il fratello ha infine descritto Leone XIV come una persona caratterizzata da «un profondo sentimento per i diseredati, per i poveri, per coloro che non sono ascoltati», aggiungendo che «non voleva essere vescovo o cardinale, ma è quello che gli è stato chiesto di fare». Sul momento della fumata bianca, ha confessato: «È stato scioccante… il telefono, l’iPad e il telefono di casa sono impazziti».
Le sfide che lo attendono
Papa Leone XIV eredita una Chiesa attraversata da tensioni interne e sfide globali. Dovrà affrontare la crisi della partecipazione nei paesi occidentali, gestire le aspettative dei fedeli più progressisti e conservatori e rafforzare la trasparenza nella gestione dei casi di abuso. Sul piano geopolitico, sarà chiamato a mantenere un ruolo di mediazione nei conflitti internazionali e a guidare la Chiesa nell’impegno per l’ambiente e la giustizia sociale.
(photo credits: Vatican Media Live)
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