È stata condannata all’ergastolo Mayumi Santos Patacsil, la 48enne filippina ritenuta colpevole dell’omicidio del compagno Marcelino Montalban Saraza, accoltellato a morte nell’appartamento che i due condividevano in Triq il-Fortizza, a Mellieha, nella notte tra l’1 e il 2 luglio 2021. La sentenza è stata pronunciata al termine del processo con giuria popolare.
Il verdetto era già stato emesso lunedì: 9 voti su 9 a favore della condanna per omicidio e 7 a 2 per l’accusa di falsa denuncia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Saraza morì a seguito di una coltellata al petto che gli provocò un’emorragia interna fatale. Successivamente, il suo corpo fu mutilato da un secondo fendente alla gola, inflitto dalla donna con un’arma diversa, quando era ormai privo di vita.
In aula, l’imputata aveva sostenuto di aver agito per legittima difesa dopo anni di abusi fisici e psicologici da parte del compagno, rientrato quella sera a casa ubriaco e, a suo dire, deciso a ottenere un rapporto sessuale. Al suo rifiuto, la vittima avrebbe reagito in maniera aggressiva.
Una versione smentita da testimoni e prove biologiche presentate dall’accusa, secondo cui la donna avrebbe agito in preda a una gelosia ossessiva e paranoica, alimentata dal sospetto che l’uomo avesse una relazione extraconiugale.
Durante la lettura della sentenza, il giudice ha definito l’aggressione «la più brutale manifestazione di violenza domestica», sottolineando la volontà dell’imputata di infierire sulla vittima anche dopo averla uccisa. È stata inoltre predisposta la confisca del denaro trovato nella valigia della donna dopo il delitto e il pagamento delle spese processuali, pari a 17.907 euro.
(in copertina: la vittima, Marcelino Montalban Saraza. Credits: Facebook)
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