Due uomini, un cittadino italiano di 58 anni e un maltese di 54, sono stati incriminati per aver truffato diversi clienti – tra privati e imprenditori – in una frode da circa 380.000 euro legata all’installazione di ascensori. Secondo l’accusa, avrebbero incassato anticipi sostanziosi per lavori che non sono mai stati realizzati.
Comparsi lunedì in tribunale, i sospettati si sono dichiarati non colpevoli delle accuse loro contestate e le loro generalità non sono state rese pubbliche su disposizione della Corte, in attesa che le indagini, tuttora in corso, volgano al termine.
I due avrebbe agito secondo un modus operandi collaudato che li avrebbe visti incassare acconti e, progressivamente, percentuali sull’importo complessivo del lavoro loro commissionato senza che però venisse mai portato a termine. In certi casi, sembra che alcuni materiali lasciati sul luogo dell’intervento si siano rivelati incompatibili con le strutture esistenti.
Entrambi gli individui, insieme alla società intestata all’italiano, sono ora accusati di frode aggravata e riciclaggio di denaro mentre, solo per il maltese, si aggiunge anche il reato di falsificazione e uso improprio di documenti commerciali.
Il tribunale ha scelto di concedere loro la libertà su cauzione a fronte dell’obbligo di firma oltre al versamento di un deposito di 5.000 euro più una garanzia personale di 10.000 euro per il maltese, mentre l’italiano, invece, dovrà versare una garanzia personale pari a 10.000 euro.
(immagine di repertorio)
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