È libero su cauzione William Mark Camilleri, il catechista 56enne imputato per una lunga serie di reati legati all’adescamento e all’abuso di minori, tra cui molestie sessuali online e possesso di materiale pedopornografico. Secondo quanto emerso in aula a luglio, l’uomo avrebbe utilizzato profili falsi su Facebook per instaurare conversazioni a sfondo sessuale con svariati minorenni, convincendoli a inviargli immagini intime o a condividere informazioni personali sensibili.
Le indagini erano scattate dopo la segnalazione dei genitori di un tredicenne, allarmati dal contenuto di una chat trovata sul telefono del figlio proprio con uno dei presunti alias di Camilleri (“Tanya Borg” e “Kevin Kevinu”), che avrebbe indotto il minorenne a inviare foto che lo ritraevano nudo mentre compiva atti indecenti, proponendogli inoltre un incontro reale con finalità illecite.
Il tracciamento dell’indirizzo IP associato al profilo condusse gli investigatori fino all’abitazione dell’imputato, dove furono sequestrati dispositivi elettronici contenenti ulteriori prove che lo inchioderebbero, compreso un computer dal quale sarebbero state rintracciate almeno ottanta conversazioni con altrettanti ragazzini nell’arco di un anno. In almeno otto casi accertati, le vittime sarebbero state convinte a inviare al 56enne materiale fotografico sessualmente esplicito.
Il tribunale ha ora concesso la libertà provvisoria all’imputato, subordinandola al pagamento di un deposito di 10.000 euro più una garanzia personale di 20.000 euro, oltre al coprifuoco e obbligo di firma.
(in copertina, la foto di uno dei falsi profili Facebook che sarebbero stati utilizzati per adescare minorenni)
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