Nelson Esteban Lopez Ceron, un cittadino colombiano di 29 anni residente a St. Julian’s, è comparso in tribunale con l’accusa di aver fornito alla giovane moglie la pasticca di ecstasy che ne ha provocato la morte.
L’imputato è stato incriminato per traffico e possesso di droga non destinata ad uso personale, e per aver commesso il reato a meno di cento metri da un luogo frequentato da minori. I fatti risalgono al luglio 2022, quando la polizia aprì un’inchiesta sulla morte sospetta di due donne: la moglie dell’imputato, Sandra Zamudio, e quella di una turista australiana di 32 anni, Chrystal Mateiasevici, entrambe decedute dopo aver trascorso una serata in discoteca.
Zamudio fu portata d’urgenza all’ospedale Mater Dei dopo aver ingerito la sostanza, e di lì a poco sopraggiunse la morte cerebrale portando la famiglia a prendere la dolorosa decisione di staccare la spina del macchinario che teneva in vita la ragazza.
Nel testo che accompagnava la raccolta fondi lanciata al tempo dagli amici della vittima per il rimpatrio della salma in Colombia, si sosteneva che la giovane aveva bevuto un drink alcolico addizionato con una sostanza chimica per mano di alcuni “malvagi sconosciuti”, ma le indagini degli inquirenti sembrano ora smentire del tutto questa tesi.
In aula, un ufficiale di polizia ha riferito di aver visionato i filmati di videosorveglianza di quella sera che mostravano la coppia recarsi e poi uscire dal Gianpula, locale notturno di Ta’ Qali. Ulteriori immagini, riprese in ospedale, immortalavano la donna su una barella e Lopez Ceron in evidente stato di agitazione.
In aula, la difesa ha sostenuto che non si tratta di un caso di traffico di droga ma di “condivisione” della sostanza, sottolineando come il 29enne abbia già “pagato il prezzo più alto” con la perdita della moglie. I legali dell’imputato hanno inoltre chiesto che il procedimento venga discusso presso un tribunale specializzato in materia di droga, incontrando il parere favorevole del magistrato che ha rinviato il caso a febbraio 2026, quando la difesa dovrà presentare le prove a sostegno della propria tesi.
(in copertina la vittima, Sandra Zamudio, credits: GoFundMe)
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