È proseguito mercoledì il procedimento a carico di Liam Joseph Stacey, turista 29enne britannico accusato di aver gravemente ferito un cittadino maltese, Roderick Sciortino, durante la violenta rissa scoppiata sabato scorso al Seabank Resort & Spa di Mellieha e che avrebbe visto coinvolte ben cinquanta persone. In aula si sono susseguiti decine di testimoni, tra familiari della presunta vittima, agenti di polizia e personale dell’hotel.
Dalle deposizioni è emerso che Sciortino – deceduto nelle scorse ore dopo essere finito in terapia intensiva – versava in condizioni di salute critiche non per il pugno ricevuto, bensì per una patologia preesistente. A confermarlo sono stati diversi familiari che hanno fatto riferimento a problemi di salute già noti, imputabili a un presunto tumore cerebrale.
Secondo le ricostruzioni fornite in aula, tutto sarebbe iniziato quando l’imputato, in vacanza a Malta con la famiglia, avrebbe chiesto al gruppo di maltesi presumibilmente ubriachi e molesti – riunito per festeggiare il primo compleanno della figlia di Sciortino e della sua compagna, Alexia Meilak – di moderare i toni per non turbare i suoi bambini. Un invito che, però, non sarebbe stato gradito.
A quel punto, stando a quanto raccontato da Maria Meilak, cognata di Sciortino, quest’ultimo avrebbe scavalcato le fioriere che separavano i lettini per affrontare Stacey. È in quel momento che, secondo la donna, sarebbe partito il primo gancio, sferrato dall’imputato.
Secondo la difesa, invece, l’imputato avrebbe reagito a un’aggressione, fornendo una versione confermata anche da più membri dello staff dell’hotel, i quali hanno riferito di aver visto tre maltesi aggredire l’ospite britannico. In particolare, il vicedirettore della struttura ha dichiarato di aver assistito a un episodio di violenza ai danni del turista e di aver ricevuto numerose lamentele da altri ospiti per il comportamento del gruppo, che avrebbe seminato il caos sin dal mattino. Tra le testimonianze, il receptionist ha riferito che una volta avvisato delle lamentele ricevute, Sciortino lo avrebbe minacciato dicendo: «Non ti immischiare, è una questione di famiglia. Se non ti sposti, ti butto in piscina».
Jesmond Portelli, fidanzato di Maria Meilak e indicato come “l’uomo in costume rosso” visibile nel video che circola online, sarebbe intervenuto dopo l’aggressione, attraversando le fioriere per vedere cosa stava succedendo. Secondo la testimonianza resa nella confusione avrebbe lanciato sedie e tavoli (colpendo anche la cognata) e spinto un ospite con in braccio un bambino mentre inseguiva Stacey nella hall, prendendo a calci una vetrata e urlando in modo aggressivo.
L’individuo ha anche negato di aver strattonato per i capelli la compagna che, a sua volta, interrogata sull’accaduto, ha fatto spallucce, dichiarando di «non ricordare» l’episodio, forse a causa dell’ebbrezza. Sul banco dei testimoni, i dipendenti del Seabank Resort hanno inoltre confermato che il gruppo aveva bevuto molto, pretendeva di saltare la fila al bar, faceva schiamazzi e schizzava le persone, ignorando le richieste del personale e le lamentele degli altri ospiti.
Al termine dell’udienza, il tribunale ha disposto ulteriori indagini sulla condotta di altri soggetti citati in aula, per possibili reati come minacce, danneggiamenti e disturbo della quiete pubblica, riaggiornando il caso al 10 settembre. La corte ha inoltre accolto la richiesta della difesa autorizzando il ritorno temporaneo di Stacey nel Regno Unito, dietro versamento di una cauzione di 1.000 euro e una garanzia personale di 5.000 euro.
(immagine di archivio, credits: Terry Caselli Photography)
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