Edward Scicluna è stato ufficialmente reintegrato come governatore della Malta Central Bank a seguito di una richiesta formale presentata al Primo Ministro Robert Abela e al ministro delle Finanze Clyde Caruana. Secondo quanto comunicato dal governo, la Banca Centrale Europea — consultata in merito — non ha sollevato obiezioni alla sua riammissione.
Scicluna si era autosospeso nel luglio 2024, dopo che il tribunale aveva riscontrato elementi probatori sufficienti per il suo rinvio a giudizio nell’ambito del cosiddetto “scandalo Vitals”, la maxi-frode legata alla privatizzazione degli ospedali pubblici durante l’era Muscat. Il procedimento giudiziario coinvolge, oltre a Scicluna, anche l’ex vice Primo Ministro Chris Fearne, l’ex segretario permanente Ronald Mizzi e altri undici imputati. Il gruppo è accusato a vario titolo di frode, appropriazione indebita di denaro o proprietà con falsi pretesti e guadagni fraudolenti.
Scicluna, che ha sempre respinto le accuse dichiarandosi non colpevole, a differenza di Fearne e Mizzi aveva saldamente rifiutato di lasciare l’incarico, sostenendo che l’autonomia della Banca Centrale di Malta non consente una rimozione se non in presenza di una condanna definitiva. Solo dopo forti pressioni politiche e pubbliche — provenienti dall’opposizione e da organizzazioni della società civile — aveva infine chiesto la sospensione alla Presidente della BCE, motivandola con l’interesse nazionale.
Durante l’anno di assenza, Alexander Demarco, vicegovernatore, ha assunto la guida dell’istituto in qualità di governatore facente funzione, mentre Scicluna ha mantenuto il titolo con stipendio dimezzato, pari a 138.000 euro annui. Il governo ha ora comunicato al Consiglio dei Ministri la volontà di accogliere la richiesta di reintegro, ringraziando Demarco per il servizio prestato e confermando il ritorno di Scicluna.
La notizia ha suscitato reazioni contrastanti, anche per via del contesto politico teso in cui si inserisce. Non è la prima volta, infatti, che l’amministrazione Abela viene criticata per la gestione controversa delle nomine pubbliche. Pochi mesi fa, lo stesso esecutivo – o chi per esso – aveva reintegrato Kurt Buhagiar, funzionario della Lands Authority imputato per omicidio colposo di Jean Paul Sofia, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica e dei familiari della vittima.
Nel caso Scicluna, l’opposizione e diverse Ong avevano già espresso preoccupazione lo scorso anno per il fatto che il governatore — nonostante la gravità delle accuse — avesse potuto mantenere il suo ruolo formale e parte del compenso economico. Ora, il suo pieno ritorno alla guida della Malta Central Bank, pur formalmente legittimo, riaccende il dibattito sulla responsabilità etica e politica dei funzionari pubblici sotto processo.
(immagine di archivio, credits: Facebook)
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