La manovra 2026, presentata ieri sera in Parlamento dal ministro delle Finanze Clyde Caruana, si muove lungo la stessa direttrice delle ultime leggi di bilancio: lotta al caro vita, incentivi alle imprese e impegno a mantenere la pressione fiscale invariata. L’esecutivo scommette ancora sulla continuità dei sussidi energetici per evitare aumenti in bolletta, e sul sostegno ai redditi più bassi, attraverso un nuovo credito d’imposta automatico per i lavoratori e l’estensione delle esenzioni fiscali ai pensionati fino a 14.500 euro annui.
Sul fronte economico, il governo prevede una crescita del PIL intorno al 4.1% e un deficit pubblico in calo al 3.3%, mentre le imprese potranno beneficiare di agevolazioni per investimenti nel settore green e digitale, riduzione dell’imposta di registro per le aziende familiari e nuovi incentivi alla formazione tecnica e all’export. Prevista inoltre la digitalizzazione completa delle dichiarazioni fiscali e il rafforzamento dei controlli per contrastare l’evasione.
Il capitolo lavoro e salari resta uno dei punti più delicati. Dal prossimo gennaio, entrerà in vigore un meccanismo di adeguamento automatico del costo della vita inferiore rispetto a quello introdotto lo scorso anno. L’esecutivo stima però un incremento medio dei salari sostenuto da incentivi alla produttività e da misure per favorire l’occupazione giovanile e femminile. Clyde Caruana ha definito la manovra «una legge che guarda avanti senza mettere a rischio ciò che abbiamo costruito».
Economia e crescita
Malta accelera sulla crescita e sfida le turbolenze globali con una manovra che punta a rafforzare l’economia senza rinunciare alla stabilità sociale. Dopo un 2025 chiuso con un incremento del PIL superiore alle previsioni e un tasso di disoccupazione tra i più bassi d’Europa, il governo conferma per il 2026 la linea dei sussidi energetici e il sostegno diretto a famiglie e imprese.
Nel suo discorso in Parlamento, il ministro delle Finanze ha definito la manovra «un ponte verso un’economia più competitiva e sostenibile», con nuovi incentivi per le aziende che investono in innovazione e digitalizzazione, con priorità ai settori manifatturiero, tecnologico e turistico.
Il ministro ha confermato che il governo manterrà, per tutto il 2026, i sussidi energetici destinati a contenere i costi di elettricità e carburante, stimati in circa 350 milioni di euro, descrivendoli come «una misura temporanea ma necessaria per proteggere la competitività del Paese e il potere d’acquisto dei cittadini».
Tra le misure di sostegno più rilevanti figura la spinta sul programma MicroInvest, che offrirà un credito d’imposta più elevato alle piccole imprese locali, e la creazione del nuovo Malta Competitiveness Fund per stimolare l’export e la transizione digitale.
Fiscalità e imprese
Una manovra senza nuove tasse, ma con leve fiscali mirate per chi investe, innova e forma. È questa la filosofia del capitolo tributario della legge di bilancio 2026, che punta a sostenere imprese e lavoratori senza toccare le aliquote principali. Nessun aumento di IVA o imposte sul reddito, ma un credito d’imposta automatico per i redditi medio-bassi e incentivi alle aziende che scelgono la transizione verde o digitale. Nello specifico, per le persone fisiche, verrà introdotto un credito d’imposta automatico che ridurrà l’imposta per i lavoratori a basso e medio reddito, mentre i pensionati continueranno a beneficiare di un’esenzione fiscale parziale sui primi 14.500 euro annui.
Il governo scommette sulla competitività del sistema fiscale locale come fattore di attrazione per investimenti e occupazione, mentre si prepara a una riforma strutturale dell’imposta di registro e ad una digitalizzazione completa delle dichiarazioni. A beneficiarne saranno in particolare le piccole imprese familiari e le start-up, chiamate a trainare una crescita più moderna e sostenibile.
Confermata inoltre l’intenzione di proseguire nel contrasto all’evasione fiscale, con strumenti di verifica digitale e cooperazione internazionale, «per tutelare chi paga regolarmente e rafforzare la reputazione finanziaria di Malta». Tra le principali novità, per punti:
- Nessun aumento di IVA o imposte sul reddito
- Credito fiscale per la formazione del personale in competenze digitali e tecniche, valido per le aziende fino a 50 dipendenti
- Agevolazioni fiscali per imprese digitali e green con innalzamento del credito d’imposta dal 45% al 55%
- Riduzione dell’imposta di registro per imprese familiari, dal 5% al 3,5% nelle cessioni interne e nei passaggi generazionali
- Incentivi all’export sotto forma di deduzioni fiscali per le imprese che esportano beni e servizi a valore aggiunto e formazione del personale
- Lotta all’evasione e semplificazione delle procedure fiscali digitali, con un nuovo portale per dichiarazioni e comunicazioni unificate
Lavoro e salari
Un mercato del lavoro che cresce, ma che il governo vuole rendere più equo e qualificato. La manovra 2026 pone il lavoro «al centro della coesione sociale e dello sviluppo sostenibile del Paese», puntando sull’incremento dei salari, sulla formazione e sulla stabilità occupazionale, mentre il COLA (Cost of Living Adjustment – meccanismo introdotto nel 2022 per compensare l’aumento del costo della vita) scenderà a 4,66 euro a settimana (attualmente è di 5,24 euro) per ogni lavoratore dipendente, con l’inflazione che dovrebbe stabilizzarsi intorno al 2,2%.
Tra le nuove misure figurano incentivi per i giovani sotto i 25 anni, con tirocini retribuiti in collaborazione con imprese private, le agevolazioni per l’occupazione femminile e i contributi per le imprese che offrono contratti stabili e orari flessibili. Previsti anche voucher per la formazione professionale riconosciuta a livello europeo e un credito d’imposta dedicato alla produttività. Verrà introdotto anche un programma per supportare i discendenti maltesi che vivono all’estero e hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni a tornare in Patria per lavoro o studio.
L’obiettivo è duplice: sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, in particolare quelle con redditi medio-bassi, e ridurre la dipendenza da manodopera straniera nei settori a bassa specializzazione, formando nuove competenze locali per un’economia più solida e qualificata. Il governo conferma quindi l’intenzione di mantenere il tasso di disoccupazione sotto la soglia del 3%, investendo in politiche attive del lavoro e in corsi di formazione specifici.
(photo credits: DOI / Clodagh O’Neill)
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