Un match sofferto e deciso solamente dopo i rigori permette alla Pro Recco di espugnare il National Pool Complex di Gzira e sconfiggere la maledizione greca dell’Olympiacos, letale nelle ultime due sfide europee contro i liguri (2018 e 2019), domati ieri dagli uomini di Sandro Sukno che staccano ora il biglietto per la finale di Champions League.
Una serata carica di tensione ma fin da subito a tinte biancoceleste, con i campioni in carica che hanno alzato il muro e mostrato una difesa granitica prendendo fin da subito in mano le redini del match che, all’intervallo, vedeva i liguri in vantaggio per 4 reti a 2.
Spartito totalmente diverso nella ripresa che ha visto l’Olympiacos suonare la carica aumentando il nervosismo dei giocatori della Pro Recco, culminato in numerosi falli che hanno costretto la squadra italiana a chiudere il match senza difensori di ruolo, e sfociato nella scalata degli ellenici che ha portato prima il pareggio e poi il sorpasso, arrivato a 2’15” dalla sirena, grazie al tap-in vincente messo a segno da Genidounias.
A riportare la sfida sui binari giusti il pareggio dell’onnipresente Di Fulvio che, a -1’48” dal termine, sancisce il 9-9 finale nei tempi regolamentari e la lotteria dei rigori che vedono l’uscita di scena di uno dei protagonisti della gara, il portiere Marko Bijac, l’unico a tenere a galla il team del Pireo nel primo tempo e autore di una prestazione convincente condita da 13 parate e 59% di efficacia tra i pali prima di essere sostituito, inspiegabilmente, dal tecnico croato Koljanin a metà della sequenza finale.
Decisiva, invece, la mossa di Sukno di sostituire il portiere titolare Del Lungo con il suo secondo Negri, autore della parata sull’ultimo tiro dei greci, che dopo gli errori di Dimou e Gkillas ha assicurato la finale ai recchesi.
Appuntamento quindi alle 21:00 di venerdì quando la Pro Recco sfiderà gli ungheresi del Ferencvaros per conquistare la dodicesima Coppa della sua storia, nonché il quarto titolo consecutivo, con una vittoria che segnerebbe un record senza precedenti per la competizione europea.
(photo credits: Terry Caselli Photography)
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