È stato condannato a due anni di reclusione Hysen Cadra, un cittadino albanese di 43 anni, ritenuto colpevole di aver accoltellato e ferito gravemente un cittadino italiano, Francois Iannone, durante un violento episodio avvenuto il 28 febbraio 2024 all’esterno di una gelateria situata a Dawret il-Ghejjer, Bugibba.
Lo ha deciso il magistrato che, in aula, ha sottolineato come il «comportamento così insensato e pericoloso dell’imputato non possa essere accettato in una società civile né dovrebbe essere tollerato, ma severamente punito».
Secondo le ricostruzioni dell’accaduto, Iannone si trovava seduto a un tavolo esterno della gelateria “Gelatiamo”, quando è stato avvicinato da Cadra che lo ha picchiettato alla spalla ordinandogli di liberare il posto. Dopo avergli risposto di non toccarlo, la vittima si è spostata su uno sgabello al bancone, ma Cadra ha continuato a provocarlo, lanciando insulti contro gli italiani, a suo dire tutti «cornuti» e «m…e».
Nonostante i tentativi del barista e del proprietario del locale di allontanarlo, l’albanese ha insistito nel continuare a dare fastidio e provocare i clienti, fino a dover essere accompagnato fisicamente fuori dall’esercizio commerciale. Tuttavia, l’uomo è tornato nei paraggi e, quando la vittima è uscita dalla gelateria, i due si sono ritrovati sostanzialmente faccia a faccia.
A quel punto, secondo quanto riferito in aula, l’imputato, senza essere provocato, ha improvvisamente schiaffeggiato e spintonato Iannone facendolo cadere a terra, estraendo poi un coltello con il quale gli ha trafitto due volte il lato sinistro dell’addome, provocandogli gravi ferite che hanno richiesto un intervento chirurgico d’urgenza. La ricostruzione dei fatti è stata confermata dal barista e dal titolare del locale, oltre che da riprese parziali delle telecamere di sicurezza del locale.
Il magistrato ha riconosciuto che l’imputato non aveva precedenti penali, ma ha ritenuto il suo comportamento estremamente grave, mosso da «evidente volontà di fare del male a Iannone» e «dimostrando un’assoluta mancanza di rimorso per le sue azioni», indipendentemente dallo stato di ebbrezza in cui si trovava. «Atti simili – si legge nella sentenza – sono sempre più frequenti negli ultimi tempi e non devono trovare spazio nella nostra società».
Cadra è stato assolto dall’accusa di insulti e minacce diretti specificamente alla vittima, per mancanza di prove, ma è stato riconosciuto colpevole di lesioni gravi con uso di arma propria, tentato uso della forza contro la vittima e il proprietario del locale.
Oltre alla condanna a due anni di carcere, il tribunale ha imposto a Cadra un ordine di restrizione della durata di tre anni a favore della vittima, che entrerà in vigore al termine della pena detentiva.
(immagine di archivo, credits: Terry Caselli Photography)
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