È stato inaugurato il primo “supercomputer” del Paese, una struttura di calcolo ad alte prestazioni destinata a supportare la ricerca scientifica e l’industria del digitale.
Il sistema, cofinanziato da fondi europei e presentato ufficialmente dal Primo Ministro Robert Abela, sarà gestito nell’ambito del progetto DiHubMT, il polo europeo per l’innovazione digitale coordinato dalla Malta Digital Innovation Authority. L’iniziativa rientra in una strategia più ampia volta a rafforzare la competitività del Paese nei settori emergenti della digital economy.
Secondo quanto spiegato dal governo, il “primo computer ad alte prestazioni di Malta” offrirà capacità di elaborazione avanzata a università, centri di ricerca, start-up e imprese, consentendo di sviluppare applicazioni in campi come intelligenza artificiale, biotecnologie, modellazione climatica, tecnologie aerospaziali e fintech.
«L’obiettivo è fornire alle persone, alle aziende e alle start-up gli strumenti necessari per sperimentare e creare soluzioni tecnologiche avanzate», ha dichiarato Abela, sottolineando che la nuova infrastruttura «consentirà di testare progetti e idee prima di passare agli investimenti su larga scala».
Il ministro per i fondi europei, Stefan Zrinzo Azzopardi, ha ricordato che l’investimento «rientra nelle priorità dell’Unione Europea in materia di digitalizzazione e intelligenza artificiale, promuovendo un uso etico e responsabile della tecnologia a beneficio della collettività».
Nel comunicato diffuso dal governo si apprende che il supercomputer sarà messo a disposizione di varie realtà, dalla comunità scientifica a quella produttiva fino al settore pubblico, offrendo una risorsa finora disponibile solo in centri di ricerca esteri.
Il ministro dell’Economia, Silvio Schembri, ha spiegato che «per anni ricercatori e imprese locali hanno dovuto rivolgersi a strutture all’estero per ottenere capacità di calcolo di questo livello. Ora potranno farlo direttamente qui, con costi e tempi ridotti».
Resta però da capire come l’infrastruttura verrà utilizzata nel concreto e in che misura sarà accessibile ai diversi attori. Le sfide, oltre a quelle tecnologiche, riguardano infatti anche la formazione del personale qualificato in grado di gestirla, la tutela e la gestione dei dati generati e la sostenibilità economica del progetto nel lungo periodo.
(photo credits: DOI)
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