È stato completamente estinto dopo una “battaglia” durata quasi 24 ore il vasto incendio divampato venerdì in un deposito di rottami a Marsa. Il rogo, esploso poco dopo le 10 del mattino, aveva prodotto imponenti colonne di fumo nero visibili a chilometri di distanza, interessando anche i centri abitati vicini. Il dipartimento della Protezione Civile (CPD) ha confermato che l’intervento, particolarmente complesso per estensione e intensità delle fiamme, ha messo a dura prova i soccorritori impegnati senza sosta dalla mattinata di ieri.
Per riportare la situazione sotto controllo sono stati necessari circa 4,7 milioni di litri d’acqua, 30mila litri di schiuma antincendio e il coinvolgimento di 153 vigili del fuoco, affiancati da 16 ufficiali superiori e da 30 mezzi specializzati. Un imponente dispiegamento di forze che ha richiesto uno sforzo continuo, proseguito durante tutta la notte e concluso solo poco fa. Triq Giuseppe Garibaldi, chiusa totalmente al traffico nella giornata di venerdì, è stata riaperta in entrambe le direzioni.
L’operazione, sottolinea il dipartimento, è stata possibile grazie alla collaborazione dei volontari e di numerosi enti, tra cui la Polizia, Transport Malta, le squadre d’emergenza dell’ospedale Mater Dei, l’Emergency Fire & Rescue Unit, St. John Ambulance & Rescue Malta, Detention Services, LESA, Clean Malta e diversi fornitori privati di acqua. Un contributo coordinato che, osserva il CPD, «dimostra la resilienza e la capacità di risposta del sistema di emergenza locale, unito dall’obiettivo comune di “salvare e proteggere”».
Le cause del rogo sono ancora tutte da chiarire, mentre proseguono le verifiche tecniche sul sito non di certo nuovo a episodi simili: si tratta infatti del secondo incendio di vaste proporzioni che colpisce la stessa area negli ultimi quattro anni.
(photo credits: Civil Protection Malta)
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