Il governo sembra aver deciso di fare dietrofront sull’utilizzo di 34 milioni di euro di fondi europei destinati a un progetto dal valore complessivo di 90 milioni di euro volto a “modernizzazione” il trasporto pubblico. Questa scelta, rivelata mercoledì dal Partito Nazionalista (PN) durante una conferenza stampa, ha suscitato inevitabili quanto aspre polemiche.
Il progetto avrebbe consentito l’elettrificazione della flotta di autobus pubblici (oltre cento mezzi) gestita da Malta Public Transport, ma la compagnia ha dichiarato che non sarà in grado di portarlo avanti senza i fondi pattuiti.
«La decisione del governo di ritirarsi dall’accordo concordato con la Commissione europea ha comportato la perdita di 7 milioni di euro già stanziati per le stazioni di ricarica destinate a supportare i nuovi veicoli, più ulteriori 50 milioni di euro che sarebbero stati investiti da Malta Public Transport» hanno dichiarato i ministri ombra Ryan Callus, David Agius ed Eve Borg Bonello puntando il dito contro «l’incompetenza dei laburisti, che hanno fatto perdere a Malta oltre 90 milioni di euro in fondi UE e investimenti privati legati al progetto», oltre chiaramente all’opportunità di ridurre le emissioni tanto dannose all’ambiente, in linea con gli obiettivi europei.
Il Primo Ministro Robert Abela ha difeso la decisione, spiegando ai media locali che i fondi europei sono stati dirottati ad incentivare l’acquisto di veicoli elettrici privati con bonus fino a 8.000 euro (in precedenza erano però 11.000), incentivi sulla rottamazione più altri vantaggi, e che questa scelta non esclude il sostegno offerto al trasporto pubblico locale che rimane gratuito per tutti i residenti.
I motivi alla base di questo cambio di rotta non sono stati chiariti, soprattutto considerando che lo stesso governo, tramite il ministro dei Trasporti Chris Bonett, di recente ha ampiamente palesato la volontà di puntare parecchio sul trasporto pubblico come parte della strategia per ridurre il traffico, promuovendo un sistema più sostenibile ed efficiente che prevede la riduzione della “dipendenza” dalle auto private e l’aggiunta di nuove tratte degli autobus.
Inoltre, c’è da dire che secondo le ultime statistiche, malgrado gli incentivi già proposti, il passaggio all’elettrico sembra non aver affatto persuaso gli automobilisti maltesi. A luglio, solo il 3,4% dell’intero stock di veicoli che circolavano su strada era elettrico o plug-in hybrid.
Per capire se la scelta di Abela è stata lungimirante, toccherà aspettare le prossime statistiche, comprese quelle sul traffico e inquinamento.
(immagine di archivio, credits: DOI / Pierre Sammut)
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