Un ragazzino di 17 anni si è dichiarato non colpevole dell’omicidio colposo di Khim Bahadur Pun, 42enne fattorino di origini nepalesi e padre di tre figli, morto nell’incidente stradale avvenuto all’alba di domenica 10 agosto.
L’impatto fatale si è verificato intorno alle 5:20 del mattino lungo Triq Salvu Psaila, a Birkirkara, quando una Maserati Levante, che sarebbe stata guidata dal minorenne, si è schiantata contro la motocicletta Kymco della vittima. A bordo del potente Suv, insieme al minorenne, altri due passeggeri: un ragazzo e una ragazza di 18 anni. Quest’ultima, rimasta gravemente ferita, è stata trovata priva di sensi sul luogo in cui si è consumata la tragedia, mentre il conducente e l’altro passeggero – anch’egli di Qormi – sono fuggiti senza prestare alcun soccorso, finendo per essere arrestati alcune ore dopo.
Sul posto è intervenuta un’équipe medica che non ha potuto far altro che constatare il decesso del motociclista. Oltre all’omicidio colposo, il diciassettenne originario di Qormi è accusato di guida pericolosa, eccesso di velocità, fuga ed omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza e senza patente né assicurazione. Gli viene contestato anche il danneggiamento di nove veicoli (non tre come era stato ipotizzato in prima battuta), tra cui la stessa Maserati e la motocicletta della vittima.

Dalle indagini è emerso che il Suv apparteneva allo zio dell’imputato ma in realtà veniva utilizzato dal padre, e le relative chiavi, custodite all’interno di un mobile in casa, sarebbero state sottratte di nascosto dal minorenne durante la notte, all’insaputa del genitore che in quel momento stava dormendo. E non sarebbe la prima volta. Si dice infatti che il giovane sapesse già guidare e, prima dello schianto a Birkirkara, sia stato visto in altri posti al volante di un’auto.
L’alcoltest, effettuato cinque ore dopo l’incidente, ovvero quando il giovane è stato arrestato dopo essere stato condotto in caserma dal padre, ha registrato un tasso di circa 40 mg/100ml, il che fa presumere un livello ben più alto al momento dello schianto.
Immagini delle telecamere di videosorveglianza mostrerebbero il minorenne scendere dall’auto e, insieme all’altro ragazzo uscito indenne dallo schianto, passare vigliaccamente accanto al corpo del fattorino senza prestare alcun tipo di aiuto né preoccuparsi di chiamare i soccorsi. Anche la ragazza rimasta ferita nello schianto, sfigurata e priva di sensi, sarebbe stata abbandonata sul posto dai due giovani.
Il tribunale ha respinto la richiesta di libertà su cauzione presentata dalla difesa, rilevando il rischio di inquinamento delle prove e dubitando della capacità dei genitori di garantire il rispetto delle misure cautelari. Il giovane rimarrà quindi per ora in carcere, con la raccomandazione che le autorità penitenziarie tengano conto della sua età.
(photo credits: Malta Police Force)
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