Aveva un tasso alcolemico di 139,2 microgrammi per 100 millilitri, cinque volte oltre il limite di legge, quando la sua Subaru Impreza piombò a tutta velocità contro la Ford Fiesta di Mildred Azzopardi, 62 anni, madre di quattro figli. L’impatto, avvenuto lo scorso 27 luglio in Xatt il-Barriera a Valletta, è stato fatale per la donna, che in quel momento si trovava all’esterno dell’auto, impegnata a riporre degli oggetti nel bagagliaio dopo una serata spensierata trascorsa sul lungomare col marito.
In aula, il sovrintendente della polizia ha ricostruito la dinamica dell’incidente grazie alle immagini acquisite dalle diverse telecamere di sorveglianza della zona. Secondo i calcoli degli inquirenti, Benjamin Chetcuti – militare 23enne neo-arruolato nelle Forze Armate maltesi – viaggiava a una velocità media di 98 chilometri orari pochi secondi prima del fatale schianto.

Al momento dell’impatto, Alfred Azzopardi, marito della vittima, si trovava già a bordo dell’auto finendo per rimanere gravemente ferito tanto da essere ricoverato in terapia intensiva e, ora, pur non essendo più in pericolo di vita, continua a ricevere cure per le lesioni subite.
Le testimonianze in tribunale hanno descritto una scena di completa devastazione: auto e motociclette danneggiate, la vittima sbalzata a terra, i tentativi disperati di rianimarla, ma ormai non c’era già più nulla da fare. Azzopardi, come dichiarato dall’autopsia, è morta sul colpo a seguito delle fratture multiple e delle numerose emorragie interne causate dal violento impatto.
Uno dei testimoni ha raccontato di aver sentito il rombo del motore di un’auto e poi dei forti boati, prima di raggiungere la scena dove ha udito il soldato affermare di aver perso il controllo del veicolo subito dopo aver percorso la curva.
Oltre all’omicidio colposo e alla guida in stato di ebbrezza, Chetcuti è accusato di lesioni personali gravi, guida pericolosa e senza copertura assicurativa, eccesso di velocità, danneggiamento di più veicoli ed omissione di doveri in qualità di pubblico ufficiale. Per il magistrato, vi sono prove sufficienti per procedere con l’incriminazione. Il caso tornerà ad essere discusso nelle aule di tribunale a fine settembre.
(in copertina, da sinistra: l’imputato e il luogo dell’incidente; credits: Facebook, Malta Police Force)
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