È tornato in aula il procedimento a carico di Kateryna Izotkina, cittadina ucraina di 24 anni accusata di frode, riciclaggio di denaro, truffa aggravata e partecipazione a un’organizzazione criminale che, secondo gli investigatori, avrebbe convinto ignari cittadini a sborsare ingenti somme di denaro sfruttando video fake generati con l’intelligenza artificiale in cui compariva il Primo Ministro Robert Abela ed altre personalità politiche, tutte intente a promuovere sui social network investimenti “sicuri” in criptovalute, ma era tutto un bluff.
Nel corso dell’ultima udienza, una donna ha raccontato di essere stata indotta a versare 53.250 euro, «i risparmi di una vita», dopo aver visto a luglio un video in cui il Premier (riprodotto artificialmente) promuoveva vantaggiosi piani di investimento. Nei giorni successivi sarebbero comparsi filmati simili con altri volti noti, tra cui Simon Busuttil, Joseph Muscat e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Convinta dalla credibilità delle immagini e dalla prospettiva di facili guadagni, la donna ha cliccato sul link ricevendo poi una telefonata da un numero britannico con la proposta di un primo investimento da 250 euro, transato online. Da lì, la sedicente consulente finanziaria, presentatasi come “Maria Lipinski”, l’avrebbe seguita quotidianamente via Telegram, chiedendole di installare un software di controllo remoto sul computer e di utilizzare una piattaforma di trading dove le venivano mostrati grafici e profitti virtuali, ovviamente fittizi.
Galvanizzata dai primi apparenti guadagni, la donna avrebbe poi investito ben 25.000 euro, consegnati in contanti a un corriere incontrato a Zurrieq, seguiti da ulteriori somme: 16.000 euro e, infine, altri 12.000, sempre in contanti, all’interno di una busta. Ad un certo punto, un presunto funzionario di una società finanziaria belga l’avrebbe contattata chiedendo altri 20.000 euro, minacciandola di azioni legali se non avesse pagato entro cinque giorni.
Fu allora che la testimone decise di rivolgersi alla figlia che, secondo quanto riferito in aula, avrebbe subito smascherato il raggiro riconoscendo l’impronta dell’intelligenza artificiale nelle comunicazioni inviate alla madre, spinta poi a denunciare il tutto alle autorità. Gli investigatori hanno scelto di sfruttare il contatto della donna con i suoi presunti truffatori, organizzando un’altra consegna di denaro, ma questa volta controllata, e con banconote contraffatte. L’imputata, Kateryna Izotkina, è stata arrestata nel momento in cui ha recuperato la busta contenente i 10.000 euro pattuiti dalla “consulente” con la vittima, mentre quest’ultima ha raccontato di aver ricevuto subito dopo una telefonata dalla stessa Lipinski carica di minacce e intimidazioni.
La 24enne si dichiara non colpevole delle accuse a suo carico e resterà in custodia cautelare in attesa della prossima udienza prevista entro fine mese.
(Immagine generata con AI con finalità illustrative)
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