Continuano i rincari, anche nel mercato degli affitti, come confermato alla stampa dall’economista e consulente dell’Housing Authority Brian Micallef, con un incremento dei prezzi nella seconda metà del 2022 pari al 6,6%, nonostante il salario minimo nazionale rimanga ancorato a circa 770 euro mensili.
Tale aumento arriverebbe a sfiorare il 9% se si escludessero dalla statistica i quasi 22.000 rinnovi scattati lo scorso anno che, nella maggior parte dei casi, avrebbero mantenuto le medesime condizioni economiche dell’accordo precedente.
A quanto pare, però, il rincaro non avrebbe ostacolato la sottoscrizione di contratti di affitto da parte di nuovi locatari, quasi di un quarto superiore rispetto a quelli dell’anno precedente; un dato che si traduce nei circa 48.000 accordi firmati nel secondo semestre del 2022, con una media fissa del canone che supera gli 800 euro al mese.
A tal proposito, sempre secondo Micallef, tra luglio e dicembre 2022 si è assistito anche al graduale aumento della durata dei contratti, con i dati che confermerebbero un 95% per gli accordi di locazione a lungo termine, mentre solamente un terzo sarebbero quelli annuali.
Come riporta Times of Malta, la maggior parte degli affittuari si troverebbe a fare i conti con una media complessiva dei canoni mensili compresa tra 700 euro e 899 euro, con solamente una persona su tre a superare la fascia dei 1.000 euro per la propria sistemazione. Rimangono invece stabili intorno al 3% quelli che possono permettersi di pagare più di 2.000 euro al mese, la maggior parte dei quali risiederebbe tra Sliema, St. Julian’s e Swieqi.
Dal punto di vista geografico, per il terzo anno consecutivo St. Paul’s Bay sembra rimanere la meta “più gettonata” dagli affittuari, spinta anche dall’importante exploit demografico che nell’ultimo decennio l’ha trasformata nella città più popolata dell’arcipelago, arrivando a coprire circa il 15% di tutti i contratti attivi e superando così Sliema (8%) e Msida (6%) nel periodo preso in esame.
A commentare l’aumento dei prezzi ci ha pensato Jake Azzopardi, presidente della Foundation for Affordable Accommodation, organizzazione nata dalla collaborazione tra governo e chiesa per fornire sistemazioni a coloro che non riescono a sostenere la quota di un affitto o di un mutuo, lanciando un appello attraverso il quotidiano in lingua inglese per sottolineare la crescente difficoltà nel ricercare alloggi a prezzi accessibili:
«La fondazione deve tornare ad operare in un contesto commerciale che possa favorire un nuovo modo di fornire alloggi a prezzi accessibili»
Come riportato da Azzopardi sarebbe fondamentale trovare una soluzione per coloro che risentono maggiormente degli effetti dei rincari, così da evitare vicende tristi come quelle che vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, purtroppo a quanto pare sempre più frequenti.