Il caso dell’appartamento a Sliema abitato da 45 lavoratori stranieri ha fatto scalpore, e sembra avere avuto un grande eco nella popolazione maltese e anche presso le istituzioni.
Infatti, secondo quanto riferisce Times of Malta, l’email inviata dal sindaco di Sliema alla Planning Authority sembra aver avuto l’effetto desiderato. In questa comunicazione, John Pillow aveva citato la legge sussidiaria numero 552.15, che proibisce a più di sei residenti di convivere in una singola abitazione. Unica eccezione è quella dei nuclei familiari.
Come già avevamo evidenziato in questo nostro articolo che riprendeva la notizia del quotidiano in lingua inglese, i circa 45 inquilini della residenza “George Borg Olivier Street” sembravano vivere ammassati fino in nove in una stanza, condividendo in tutto solo tre bagni e stendendo gli innumerevoli indumenti in un unico balcone. La casa, inoltre, al momento dell’ispezione, a causa del gran numero di letti (molti dei quali a castello), presentava pochissimi mobili.
L’Housing Authority ha dichiarato di occuparsi delle registrazioni degli affitti, ma che il suo operato è limitato dai poteri conferiti dal capitolo 604 del Private Residential Leases Act.
Sulla questione è intervenuto anche un portavoce del Ministero della Salute, che ha affermato che il proprietario dell’immobile è stato incaricato di ripulire l’appartamento e di regolarizzare la posizione di tutti i 45 subaffittuari.
A breve verrà inoltre effettuato un controllo per accertare che entrambe le richieste siano state recepite. Se queste non dovessero essere attuate l’Assessorato all’Ambiente avvierà un’azione legale.