Il Partito Laburista ha riaperto le porte (sembra all’unanimità) a Rosianne Cutajar a poco più di un anno dalla rottura provocata dallo scandalo delle chat private diffuse online che mostravano migliaia di messaggini WhatsApp scambiati tra lei e Yorgen Fenech, principale indiziato dell’omicidio Caruana Galizia.
«Da oggi rientro totalmente a far parte della famiglia dei Labour che non ho mai abbandonato e che ho continuato ad amare con tutto il cuore. Non vedo l’ora di utilizzare tutte le mie energie insieme ai miei amici per progettare e attuare una politica che affronti le realtà, le preoccupazioni e le aspirazioni dei maltesi e dei gozitani» scrive Cutajar sui social, dichiarando che il suo primo obiettivo sarà quello di «riportare indietro coloro che lo scorso giugno hanno dimostrato di allontanarsi da noi e che per qualche motivo sono feriti». Ha inoltre aggiunto che farà del suo meglio per «accendere quella fiamma di entusiasmo nel cuore di ogni membro laburista in modo che insieme e insieme possiamo continuare a fare del bene per questo Paese».
Cutajar aveva ceduto alle pressioni e aveva deciso di lasciare il Partito Laburista nell’aprile del 2023, rimanendo comunque in parlamento in qualità di candidata indipendente. In precedenza aveva anche lasciato il ruolo nel Consiglio d’Europa dopo la decisione presa dall’Assemblea che aveva giudicato “molto grave” la violazione al codice etico della donna, incapace di rivelare gli effettivi rapporti intrattenuti con Fenech quando quest’ultimo stava affrontando una serie di controlli legati alla sua 17 Black.
A inizio anno, il Premier Abela aveva dato segni di apertura, dichiarando che sarebbe stato disposto a “riabilitarla” visto che «ha già pagato un prezzo altissimo per ciò che ha fatto». Successivamente, sempre Abela, aggiunse che se avesse voluto tornare tra le fila dei Labour avrebbe dovuto «scusarsi sinceramente per dimostrare il suo interesse a tornare con noi». Tuttavia, per lo meno ufficialmente, non è dato sapere se quelle scuse siano mai arrivate.
PN: «Robert Abela ha dovuto arrendersi e fare un’altra inversione di rotta»
Il Partito Nazionalista ha descritto la scelta del Primo Ministro come una dimostrazione di mancanza di carattere, visto che «ha dovuto arrendersi e riportare Rosianne Cutajar nel Partito Laburista» nonostante avesse detto che solo se si fosse scusata l’avrebbe reintegrata.
Ma «Cutajar ha continuato a sfidarlo e non si è mai scusata», quindi ora «poiché è debole e trascinato da ogni corrente, Robert Abela sta facendo un’altra inversione di marcia e si arrende per riportarla tra le fila dei labour, quando ancora oggi lei lo sfida».
Repubblika: «Il Primo Ministro approva la corruzione»
Reagendo alla notizia, Repubblika ha condannato duramente il comportamento del Primo Ministro Robert Abela che ha accettato che Rosianne Cutajar rientrasse nel gruppo parlamentare laburista dopo essere stata espulsa «a causa della sua condotta disonesta e avida nei confronti dei maltesi e dei gozitani», aggiungendo: «quello che avevamo affermato nel 2023 è ancora valido: l’impunità sulla corruzione e gli abusi non hanno posto nella vita pubblica».
La Ong ha continuato affermando che Abela ha permesso a Rosianne Cutajar di riprendere il suo posto senza nemmeno obbligarla a chiedere scusa a tutti i cittadini che le avevano dato fiducia votandola e che questo dimostra chiaramente che «l’impunità, e non l’integrità, viene premiata da questo governo. Un altro disgustoso esempio della differenza tra coloro vicini al potere che possono fare ciò che vogliono, e il resto della popolazione che deve pagare per i loro capricci».
«Secondo Rosianne Cutajar, “tutti si arricchiscono”» ha affermato Repubblika, che ha voluto “correggere” la frase pronunciata dalla deputata laburista con «Coloro al potere senza coscienza, si arricchiscono», perchè «chi è veramente interessato ai maltesi e ai gozitani, svolge il proprio dovere».