Il premier Joseph Muscat ha scaricato i suoi compagni di Governo. È stato coraggioso. Ora deve fare di più. Deve dimettersi. Per il bene di Malta
Scrivo mentre le notizie sull’arresto del presunto mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia si rincorrono, rimbalzando da un media all’altro.
La questione non si è del tutto conclusa, naturalmente. E permangono molte domande che attendono risposte, e molti puntini che aspettano di essere uniti.
Ma alcune cose sono chiare fin da ora:
— Non ci sarebbe stato nessun arresto, forse nemmeno dei presunti responsabili materiali dell’omicidio – i fratelli Degiorgio – se la stampa internazionale e l’opinione pubblica non avessero fatto pressione e non l’avessero conservata per questi due anni. Malta è un piccolo arcipelago dove le cose spiacevoli hanno sempre avuto la tendenza ad essere nascoste sotto al tappeto.
— Il premier Joseph Muscat ha avuto il coraggio, e forse la dignità, di scaricare alcuni dei suoi compagni di Governo quando ieri ha firmato il provvedimento con il quale si garantisce l’immunità a Melvin Theuma, l’uomo agli arresti da una settimana, collegamento tra esecutori e mandanti dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
— La cavalcata laburista del potere, iniziata con la clamorosa vittoria del 2013 è terminata. Ormai tutti possono vedere che «il Re è nudo», che l’amalgama di corruzione e potere è inestricabile e che coinvolge tutta una classe dirigente maltese, non limitata certamente ai laburisti, ma che i laburisti hanno utilizzato in maniera cinica e arrogante. Arroganza che alla fine li ha divorati.
Cosa succederà adesso? Il terremoto è iniziato, le conseguenze potranno essere anche devastanti per Malta. L’uomo che ha condotto il Paese dal 2013 a oggi, battendo per due volte gli avversati politici, deve indire nuove elezioni.
Joseph Muscat si deve dimettere
Malta non può permettersi di attendere la fine dei percorsi processuali per cercare di invertire o quantomeno correggere una rotta che sta trascinando l’arcipelago in un vortice di corruzione, ingordigia e sorda distruzione culturale e ambientale. La magistratura farà il suo lavoro e i processi seguiranno il loro corso. Quello che serve adesso è salvare il salvabile. Il premier Joseph Muscat deve dimettersi, e deve farlo non perché implicato, ma perché non implicato, perché ancora popolare e ancora in grado di condurre il Paese a libere elezioni, possibilmente con liste elettorali laburiste rinnovate.
Le congiunture sono quei rari momenti in cui i processi storici possono essere modificati. Malta è piccola, prosperosa, operosa. Ma dove sta andando? Dove finirà? Joseph Muscat si è recentemente fatto crescere una barba rada. È dimagrito ancora. Segnali di un tormento umano che in pochi hanno colto e che, con la firma di ieri, sono maturati.
Adesso serve un altro sforzo.