Un condominio “divora” la cappella di St. Joseph a Manikata; popolo del web in rivolta

Ha scatenato parecchia indignazione e aspri commenti sui social network la foto che ritrae l’ennesimo muraglione di cemento eretto accanto – o forse meglio dire attiguo – all’antica cappella di St. Joseph a Manikata.

Niente fotomontaggi, purtroppo è tutto vero. L’imponente edificio, di scala e stile totalmente diversi rispetto a quelli della piccola chiesa, è l’incubo divenuto realtà dei detrattori del progetto, che sin dall’inizio temevano creasse disarmonia e danni allo storico edificio risalente agli anni ‘20.

La discussione sul tema sembrerebbe infatti andare avanti da molto tempo, almeno dal 2018. Ben quattro anni fa, difatti, l’Autorità di Pianificazione aveva dato il via libera alla realizzazione del condominio in questione, composto da 18 appartamenti, 20 garage e un ufficio.

Il progetto dell’edificio aveva sollevato dubbi riguardo l’impatto sul territorio, oltre a quello estetico, in riferimento all’adiacente cappella di Manikata, a rischio di essere divorata dal contesto circostante.

Inoltre, l’arcidiocesi di Malta, aveva espresso preoccupazioni anche per i lavori di scavo, sottolineando che avrebbero potuto generare danni strutturali alla chiesa. Dello stesso parere fu anche la Soprintendenza ai Beni Culturali, che appoggiò le obiezioni avanzate dalla Curia.

Per appianare le discussioni, dodici mesi più tardi il governo non cancellò il progetto del condominio, ma autorizzò la ristrutturazione della cappella in questione.

A distanza di tre anni, la foto diffusa nelle scorse ore da Newsbook che mostra l’antica chiesa restaurata sovrastata dal condominio eretto in tutta la sua imponenza, una pioggia di critiche ha inondato il web, rimbalzando sui gruppi Facebook e sui profili privati di numerosi utenti, che hanno espresso totale indignazione verso i responsabili del progetto.

Tra questi c’è chi ironizza (forse per non piangere), sostenendo che l’autorità di pianificazione dovrebbe cambiare il nome: da “Planning Authority” a “Destruction Authority”, ovvero autorità per la distruzione.

(cover photo credits: Newsbook)